Rugby, la Francia umilia l'Italia: cosa hanno cantato allo stadio

Non solo la sconfitta e l'eliminazione dai Mondiali, ma anche l'onta di sentire un coro che è degli azzurri
Rugby, la Francia umilia l'Italia: cosa hanno cantato allo stadio© Getty Images
Christian Marchetti
4 min

Saluti a tutti. È stato bello (e nemmeno bellissimo) finché non è cominciata la salita, ossia le partite contro All Blacks e Blues. A Lione l'Italia lascia ufficialmente la Rugby World Cup. Oltre al suo allenatore Kieran Crowley, che da oggi, e dopo due anni al timone, lascerà spazio a Gonzalo QuesadaIl 60-7 (8 mete a 1) della Francia sulla sua fragile Italia sembra davvero un passo indietro di due anni. La sconfitta con più ampio margine rimediata dai transalpini, che volano ai quarti. 

Italia inesistente contro la Francia  

Al semaforo verde è già qualcosa di devastante. La Francia una folata: Dupont è in tribuna con la faccia gonfia, il sostituto Lucu martella fino a creare un sovrannumero da tre contro uno sulla sinistra e Penaud colpisce.  Per la difesa italiana acqua alla gola che avrebbe retrogusto neozelandese se, ogni due per tre, non partisse la Marsigliese dagli spalti. Ma gli errori nel sacro fondamentale del placcaggio sono troppi. Resiste il solo Brex, per poi sparire anche lui. Soltanto il giocoliere Bielle-Biarrey beffa tre difensori in un colpo solo.  

Le fonti di gioco 

Le fonti di gioco riescono a offrire resa addirittura peggiore di quella vista con gli All Blacks, e non soltanto perché Ferrari è costretto a stringere i denti in posizione di pilone sinistro per via della pesantissima assenza di Fischetti. Quando le cose si mettono così, bisogna solo contarli: 24-0 al 22'.  Le prime capatine dall'altra parte del campo dopo il 27', con due break di Capuozzo prima di uscire per un colpo a un occhio. Una tegola: l'uomo più atteso e il più temuto dai padroni di casa va ko. E l'arbitro grazia Ferrari che urta con la testa Lucu, mentre Garbisi calcia oltre la bandierina una punizione. Fine. 

Francia-Italia, il coro cantato allo stadio di Lione  

Sotto 31-0, la mischia è ufficialmente bollita e la Francia ne approfitta. Sì, anche di questo e di una disciplina (16 calci contro!) e un gioco a terra imbarazzanti. Mentre la faccia del capitano azzurro Lamaro, che gioca appena 4 minuti nella ripresa, è tutta un programma quando deve lasciar spazio a Zuliani: leadership in crisi. Ma la battaglia in terza linea con Alldritt, Ollivon e Jelonch sul podio, è persa da un pezzo. In meta Jalibert, Mauvaka e due volte Moefana. E, in tutto questo, loro che cantano il «Pooo-poo-pooo...» che fu nostro al Mondiale (di calcio) 2006. L'onta finale, a cui si aggiungono le facce dei nostri che sembrano rimproverarsi più che incoraggiarsi. La meta di Zuliani serve per cancellare lo 0 dallo score. L'Italia chiude il Mondiale con una vittoria con bonus sulla Namibia, un altro successo con bonus contro l'Uruguay, rischiando però l'osso del collo nel primo tempo, e due mazzate da All Blacks e Francia da 156 punti complessivi. Siamo questi, ben nascosti dietro al rugby dei "big".  


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