Ironman e sclerosi multipla: Cristina Nuti con Obiettivo3 ce l’ha fatta: “Mai arrendersi”

La 50enne milanese Cristina Nuti, tesserata con Team Obiettivo3 di Alex Zanardi, domenica è stata la prima donna  italiana affetta da sclerosi multipla a completare un Ironman: “I limiti sono quelli che noi stessi ci imponiamo”
Ironman e sclerosi multipla: Cristina Nuti con Obiettivo3 ce l’ha fatta: “Mai arrendersi”
Cesare Monetti
4 min

Ironman, la sola parola fa tremar le gambe. E’ la distanza più lunga del triathlon, la triplice disciplina dove consecutivamente si deve nuotare in acque libere, mare o laghi, si deve pedalare ed infine, come terza frazione si corre. L’Ironman prevede 3,8km di nuoto, 180km di bici e i 42,195km della maratona. I campioni ci mettono circa 8 ore, gli amatori spesso hanno un tempo massimo per finire la gara intorno alle 16 ore.

Una distanza per molti ma non per tutti, chi ci arriva a completare un Ironman è perché ci ha messo tanta determinazione e tanto impegno. E’ difficile, ma non impossibile.

Poi ci sono le imprese e le belle favole. Perché di questo ora si tratta. E questa volta la protagonista è la milanese Cristina Nuti, tesserata con il Team Obiettivo3, l’associazione sportiva fondata da Alex Zanardi. E’ lei che riscrive i libri dei record e firma un’impresa destinata a restare nella storia dello sport, non solo di quello paralimpico.

NON ARRENDERSI - La triathleta milanese è la prima donna italiana affetta da sclerosi multipla ad aver completato un Iroman. Molto probabilmente è la prima donna in assoluto al mondo ad averlo fatto, visto che non ci sono testimonianze di un’impresa simile. Ci è riuscita lo scorso weekend a Klagenfurt, uno dei luoghi simbolo del mondo triathlon, dove ha completato i 3,8 km di nuoto, i 180 di bicicletta e la maratona. Ci è riuscita a 50 anni compiuti, grazie anche a uno spirito che rafforza sempre di più il messaggio che Obiettivo3 porta avanti da ormai cinque anni. Quello di non arrendersi di fronte a nessun ostacolo.

PER GLI ALTRI - “Ho realizzato un sogno e adesso riparto con una consapevolezza in più – ammette con gioia di Cristina - È stato un percorso lungo, fatto di pazienza e sacrificio. L’incontro con Obiettivo3 ha svolto un ruolo fondamentale. Ho conosciuto Alex Zanardi e poi tutti gli altri ragazzi. Stare con loro mi ha aiutato a spostare il focus dei miei pensieri. A capire che i problemi ci sono ma possono essere affrontati in modo diverso. Nel corso della mia lunga gara ho pensato alle tante persone che mi hanno dato qualcosa in tutti questi anni ed è soprattutto grazie a loro se sono riuscita in questa impresa che spero possa ispirare tante altre persone”.

NO LIMITI - Al sua fianco negli ultimi mesi c’è stato il preparatore atletico Luca Zenti, che l’ha aiutata a realizzare questo sogno: “Un Ironman non si prepara da zero, è stato un percorso lungo e graduale - spiega il coach - Cristina ha dato tutto, superando anche le difficoltà imposte dalla sua malattia e dimostrando ancora una volta che i limiti molto spesso sono quelli che noi stessi ci imponiamo”.

Le sue emozioni, la sua felicità, il suo messaggio di speranza per tutti che vuole lasciare, lo si vede ancor di più nel suo post social appena terminato l’Ironman, quando le lacrime di gioia erano ancora sul suo viso: “Ecco come riassumerei questa esperienza…con una citazione di Ghandi ‘Finché porterai un sogno nel cuore, non perderai mai il senso della vita’ e ancora una citazione di Papa Giovanni XXIII ‘Non consultarti con le tue paure, ma con le tue speranze e i tuoi sogni. Non pensate alle vostre frustrazioni, ma al vostro potenziale irrealizzato. Non preoccupatevi per ciò che avete provato e fallito, ma di ciò che vi è ancora possibile fare’. Sì, ne ho realizzato un altro...diventare Ironman…proprio qui dove il capitano Alex Zanardi lo ha corso! Adesso riparto con una consapevolezza in più…ho avuto molto, sofferto tanto (ma non più di tanti altri ) e questo quello che mi spinge, esser consapevole che il “give back’ è quello che conta, perché la mia mamma così mi ha insegnato “la mano  chiusa non da e non riceve “ quindi chiudo con.. non preoccupatevi non sono disoccupata dopo Klagenfurt so perfettamente cosa devo fare...ora più che mai...perché questo IM la strada me l’ha illuminata ancora di più!


© RIPRODUZIONE RISERVATA