Quando ci si può definire runner o jogger? Da che parte stai? Scopri le differenze

Definire il runner o il jogger, difficile, forse impossibile. Quali le differenze tra running e jogging? Da decenni si prova a dare dei limiti alle tipologie di persone che praticano la corsa, missione (forse) impossibile.
Quando ci si può definire runner o jogger? Da che parte stai? Scopri le differenze
Cesare Monetti
5 min

Runner o Jogger, il dilemma è antico. Quali le differenze tra le due tipologie di persone? Il comune denominatore è che entrambe le persone in questione, al di là della definizione, macinano chilometri. Per entrambi vi è un’attività  aerobica, che fa bene al cuore ed ai polmoni, un’attività che tutti, in condizioni di salute idonee, possono praticare.

Ma cosa differenzia i runner e i jogger? Per rispondere a questa domanda bisogna partire dalla definizione anche dei termini.

Running: derivando il termine dal verbo inglese ‘To Run – Correre’ sembra fin da subito definire la persona che fa un’attività in maniera totalizzante. Il runner è colui che ha piena consapevolezza dei suoi mezzi, di ciò che sta facendo e come lo sta facendo. Dunque conosce con precisione il tempo che impiega a coprire una determinata distanza chilometrica e perché ad esempio corre a quel ritmo. Il runner in pratica sa analizzare la propria prestazione, il suo obiettivo è quello di migliorarsi sempre o quasi. Il runner esce a correre con ogni condizione meteo gli si presenti, pioggia, neve o il sole forte, resiste a questi stress.

Jogging: deriva da ‘To jog’, ovvero avanzare adagio, avanzare a scatti, a piccoli balzi. Il sinonimo di jogging è anche ‘footing’, in questo caso con ‘foot’, piede, s’intende dunque l’uso dei piedi. In pratica con jogging s’intende un tipo di corsa a passo più lento, meno impegnativo, più sereno e piacevole. La consuetudine del gesto ha fatto sì che s’intende che fa jogging chi cerca semplicemente benessere fisico, per sconfiggere lo stress, ben lontano dall’idea del runner che invece nella ricerca della prestazione sportiva potrebbe accumulare stress fisico e mentale. Jogging dunque è un’attività molto amatoriale, meno assidua, a ritmo più blando.

In pratica chi fa jogging ‘va a correre’, con continuità o anche senza continuità, corre ma senza grandi obblighi o frustrazioni non dovesse riuscire a farlo per un qualsiasi impegno, spesso non una alcun cronometro o riferimento cronometrico, non conosce i suoi ritmi di corsa. Fa semplicemente un’attività fisica per mantenere un po’ in forma il proprio corpo. Il runner è senz’altro più convinto dei suoi mezzi, spesso è la propria passione di vita, totalizzante nello stile di vita e una priorità negli impegni della giornata e nel rapportarsi anche con gli altri. Usa sempre il cronometro, segue tabelle di allenamento, spesso ha un allenatore che lo segue, di persona o a distanza, fa dell’agonismo un’attività importante del suo carattere. Un vero e proprio sportivo, qualsiasi età o capacità fisica abbia. Fa gare e competizioni, con mille tipologie di distanze, maratone e ultramaratone comprese. Infine il runner fa parte di una suqadra e condivide trasferte per andare alle gare domenicali, allenamenti di gruppo, cene sociali e quant’altro.

Tutto messo così sembra ben definito e chiaro, ma il confine nella realtà non è sempre così limpido. Vi sono runner che corrono assiduamente, facendo anche gare, ma non vogliono saperne di tabelle d’allenamento o stressarsi più di tanto per inseguire tempi e prestazioni. Nel contempo vi sono jogger che invece si allenano con meticolosità, continuità, inseguendo tempi e rispettando tabelle d’allenamento.

Forse la vera distinzione è descritta da George A. Sheehan, un cardiologo e corridore americano «la differenza tra una persona che pratica jogging e una persona che pratica running è un modulo di iscrizione»

Tanti altri ‘guru’ della corsa nei decenni hanno provato a definire i confini delle tue tipologie, in pochi o mai nessuno ci è riuscito davvero, perché la verità è che ognuno, runner o jogger, vive la corsa a proprio modo.

Una delle definizioni in voga è stata anche: “Il jogging una corsa sotto le 6 miglia orarie”. La velocità può essere la base di distinzione tra running e jogging? Si dice infatti che chi corre sotto i 10km/h, quindi ad un ritmo superiore ai 6 minuti al chilometro, è un jogger. Va così ‘lento’ proprio per non stressare il corpo. Di conseguenza è un runner solo chi va sopra i 10km/h e dunque ha un ritmo inferiore ai 6 minuti al chilometro.

Distinzioni vere ma anche false, di sicuro non complete. Le domande e i requisiti possono essere tanti altri: chi ama di più la corsa è un runner, mentre chi fa jogging la ama di meno? Può essere sufficiente come distinzione?

Da che parte state? Quanto amate la corsa? A che ritmo correte? Fate gare oppure no? Vi allenate con qualsiasi condizione metereologica, oppure vi piace semplicemente correre al parco, nel verde, con relax, solo quando la temperatura è primaverile o autunnale e quindi ideale?

L’importante, forse, è solo amare se stessi, il proprio corpo inteso sia come fisico che mentale, star bene, fare ciò che più ci piace e fa star bene, rispettare gli altri (e anche il proprio corpo), qualsiasi ritmo di corsa tengano o quante volte escano ad allenarsi ogni settimana. L’importante, sicuro per tutti, è correre e star bene con se stessi.

 


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