Maratona d’Oro, Roma ci crede

Le novità della Iaaf rivoluzionano il circuito del settore. Soltanto dieci le corse che potranno avvalersi dell’etichetta Platino. La Capitale punta al livello Gold, creando una “due giorni” di running in cui troverà spazio anche una 42 km a staffetta
Maratona d’Oro, Roma ci crede
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MONTECARLO - Il 2020 sarà una stagione di diamante per le maratone. Non è solo una intrigante operazione di maquillage quella ratificata ieri dalla Federatletica internazionale dopo due anni di studi, ma una vera e propria rivoluzione del sempre più vasto circuito delle maratone nel mondo. Tante le novità nella stagione in cui spicca il rilancio della Maratona di Roma, grazie alla rinnovata macchina organizzativa guidata dal consorzio composto dal Corriere dello Sport-Stadio, da Infront (gruppo di riferimento del marketing sportivo), dall’Italia Marathon Club, la società leader nell’organizzazione degli eventi sportivi legati al running, e da Atielle, che gestirà la parte tecnica dell’evento in calendario il 29 marzo.

La Iaaf (ora World Athletics) ha istituito una nuova prestigiosa etichetta, la “Platinum Label”, che di fatto sostituisce il circuito delle Major. Per ora faranno parte del circuito Platino le dieci classiche più famose e partecipate. Esordio il primo marzo con Tokyo, chiusura il 6 dicembre con Valencia. In mezzo le maratone più blasonate, da Boston a Londra, da Seul a Berlino, Chicago, New York, Shanghai. Tra queste c’è pure Nagoya, la cui partecipazione è riservata alle sole donne.

Il calendario mondiale del 2020 varato dalla World Athletics ha certificato ben 165 corse (tra maratone classiche e mezze maratone), suddivise in vari livelli: Gold, Silver e Bronze. Un numero in crescita rispetto alle 103 del 2017, 114 del 2018 e 136 del 2019. A dimostrazione di quanto il fenomeno maratona sia sempre più di portata globale.

CERTIFICATE - Tra le maratone certificate spiccano Roma e Milano (in programma una settimana dopo, il 5 aprile), entrambe classificate con l’etichetta Silver. La sfida della maratona della Capitale è ambiziosa. Il primo obiettivo è la promozione al livello Gold. Per questo la classica sui 42,195 km più partecipata d’Italia si farà in tre la prossima primavera. Con il nuovo brand “Run Rome The Marathon”, la manifestazione si svolgerà in due giorni in una sorta di festa del running, della salute e del benessere, con il coinvolgimento dell’intera città. Il 28 marzo andrà in scena la Fun Run su 4,5 km interamente all’interno del Centro Storico. Alla non competitiva si aggiungeranno a breve una sequela di eventi. Sull’esempio di quanto già fatto con successo da Milano, il giorno dopo una maratona a staff etta si affiancherà alla classica individuale. E’ la Run4Rome, con quattro frazionisti per squadra che percorreranno 10 km ciascuno. Il nuovo target strizza l’occhio anche alla partecipazione di runner stranieri, dal momento che correre la maratona a Roma è il sogno di tanti: non a caso il 45%, di atleti i altre nazioni sul totale rappresenta una delle percentuali più alte.

ANTIDOPING MILIONARIO - Con il nuovo calendario la Federatletica internazionale ha introdotto anche un concetto rivoluzionario per rafforzare e rendere finanziariamente sostenibile controlli antidoping sempre più capillari per i big. In particolare quelli a sorpresa, che hanno raggiunto costi assai onerosi. La novità prevede che dal 2020 saranno organizzatori, manager e gli stessi atleti a contribuire alle spese dei test. Con l’iniziativa che fa capo all’organismo indipendente dell’Athletics Integrity Unit, la Iaaf conta di raccogliere dai 2,6 ai 3,2 milioni di dollari extra. Il Council ha stabilito alcuni criteri di contribuzione in cui spicca una quota a carico anche agli atleti, vale a dire l’1,5% dei premi vinti. I manager dovranno invece versare da 500 a 1.000 dollari per maratoneta in relazione al loro status. Si va poi dai 2.500 dollari a carico di una maratona Bronze ai 66.000 di una maratona Platino.


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