America's Cup: Ainslie non scommette né su Luna Rossa né su Rehutai

Il super campione inglese, timoriere di Britannia, non si è sbilanciato sulla sfida. E avverte: «Basta poco e le imbarcazioni possano capovolgersi»
America's Cup: Ainslie non scommette né su Luna Rossa né su Rehutai© Getty
di Biagio Angrisani
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ROMA - In attesa che termini il lockdown di terzo livello ad Aucland e non si aggiunga un altro periodo ai sette giorni decretati il 28 febbraio scorso, nel golfo di Hauraki proseguono gli allenamenti e naturalmente l'attività di "monitoraggio" tra le due imbarcazioni che si sfideranno nell'America's Cup. L'attività di spy nella Coppa delle Cento Ghinee ha superato da anni il secolo e mezzo di vita e rientra pressoché nella normalità del trofeo sportivo di vela più antico del mondo. Poiché lunedì scorso è stata effettuata già la stazzatura non sono più possibili modifiche relative a scafo, albero, foil, chiglia. Soltanto vele e rande possono essere sostituite. Però, qualche ritocchino dell'ultima ora emerge sempre. Dettagli, ma interessanti. 

COVID-19 - Prima di addentrarci però tra le umane vicende e gli aspetti tecnici legate alla sfida tra il defender Te Rehutai e il challenger Luna Rossa, è importante dare uno sguardo ai numeri, seppuri esigui, della pandemia nella Terra dei Maori dove per il fuso orario è già venerdì 5 marzo. Nell'ultimo report ci sono cinque nuovi casi di Covid-19 con 68 persone complessivamente colpite mentre il numero dei decessi dall'inizio della pandemia a oggi è per fortuna fermo a ventisei. Impossibile anticipare cosa deciderà Jacinda Ardern, premier neozelandese e leader del partito laburista, che pur essendo un'abilissima comunicatrice nulla ha fatto trapelare in merito, né anticipazioni sono arrivate da Patricia "Patsy" Lee Reddy, governatore generale NZ e rappresentante diretto di Elisabetta II, sovrana del Paese. la quale si guarda bene dall'impelagarsi in una situazione così scivolosa e dagli interessi comunque contrastanti. 

STOP SABATO E DOMENICA - Saltate di sicuro le prime quattro regate in programma sabato 6 e domenica 7 marzo, Tina Symmans, presidente dell'ACE (America’s Cup Events) spera che la sfida possa partire mercoledì 10 e non a caso resta confermato il programma originario con le regate previste per il 10, 12, 13 e 14 marzo. Da recuperare naturalmente le quattro regate iniziali saltate. Il regolamento dell'America's Cup ha un solo punto fermo: festeggia chi per primo arriva a sette vittorie in tredici round.

AINSLIE - Il super esperto e pluricampione olimpionico Sir Ben Ainslie (nella foto in alto), timoniere di Britannia, l'imbarcazione sconfitta nettamente da Luna Rossa nella Prada Cup, in una recente intervista, pur non scoprendosi troppo per opportuni motivi, ha detto comunque alcune cose molto interessanti. Sir Ainslie, nonostante la botta per la sconfitta (il concetto base resta però lo stesso: "la barca inglese ha perso e così di conseguenza quella italiana ha vinto") guarda avanti con una promessa già in tasca: qualora fosse l'AC75 neozelandese a prevalere nell'America's Cup, il consorzio britannico dovrebbe essere lo sfidante-principe nella prossima edizione. Si vedrà. Ainslie, insignito Knight Bachelor nel 2012 e vincitore dell'America's Cup nel 2013, non ha dubbi che in regate con venti in media da 10-11 nodi, Luna Rossa non solo è competitiva nei confronti della barca neozelandese, ma può anche sfruttare le sue ottime partenze. Con brezze superiori, invece Te Rehutai ha una marcia in più e si sta allenando molto per migliorare la partenza. Ainslie, pur essendo inglesissimo, non ha intenzione di scommettere sulla vittoria dell'uno o dell'altro anche perché tra il serio e il faceto ha detto «che a queste imbarcazioni basta uno starnuto per capovolgersi». Infatti, in allenamento l'altro giorno Te Rehutai grazie alle vele Batman filava come una saetta ma all'improvvisvo si stava impennando e grazie solo all'abilità del timoniere non si è capovolta pur dando una pesante botta di chiglia.  Della serie le sorprese non mancheranno.


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