America's Cup: con l'equilibrio crolla la baldanza ma emergono gli errori

Luna Rossa-Te Rehutai 2-2. La spavalderia dei neozelandesi è sparita però l'imbarcazione italiana ha sbagliato in più di un'occasione. Mea culpa di Bruni. L'analisi di Spithill: «Le barche si equivalgono, fondamentale la partenza»
America's Cup: con l'equilibrio crolla la baldanza ma emergono gli errori© Getty
di Biagio Angrisani
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ROMA -  Perfect balance. Nel golfo di Hauraki dopo due giornate di gare e quattro faccia a faccia, Luna Rossa e Te Rehutai sono in perfetto equilibrio: 2-2. Un pareggio che reca in sè molte cose. Emerge chiaramente nelle dichiarazioni dei protagonisti neozelandesi e degli opinionisti a sostegno è sparito il piglio baldanzoso - francamente eccessivo - che aveva preceduto le regate dell'America's Cup. Il cappotto, "whitewash" (l'imbiancamento) ad Auckland da parte di Te Rehutai ai danni di Luna Rossa paventato da Murray Jones, uno dei più grandi sailor dell'Auld Mug, è finito per carità di patria nell'oblio nei media kiwi (e britannici). L'equilibrio ha cestinato la sicumera. Emirates Team New Zealand, pur essendo ancora favoritissimo da tutte le agenzie di scommesse per la conquista della Coppa delle Cento Ghinee, adesso sa che deve giocarsela e sudarsela perché TANSTAAFL (There ain’t no such thing as a free lunch) come ricordò a tutti Milton Friedman, premio Nobel per l'economia nel 1976, con il suo famoso libro con l'omonimo titolo traducibile con la semplice espressione "Non esiste un pranzo gratis".

ERRORI VISTOSI - Vinta la terza sfida e in vantaggio di 2-1, Luna Rossa nella quarta regata non è riuscita a contrastare Te Rehutai e ha inanellato una serie di errori. Peter Burling ha confermato che quando parte bene dopo è dura per Luna Rossa rimontare lo svantaggio. Te Rehutai ha vinto il round di slancio pareggiando il conto complessivo mentre il Team italiano ha commesso errori lungo il percorso perdendo la chance di giocarsela meglio con il vento in un range in teoria favorevole all'imbarcazione tricolore. Errori ammessi dallo stesso co-timoniere Francesco Bruni nelle dichiarazioni post-gara, autoincolpandosi di uno degli svarioni da matita blu. Invece, nella sua analisi l'australiano Jimmy Spithill, co-timoniere di Luna Rossa ha affermato: «Sicuramente la partenza conta tanto, le barche sono molto simili in diverse condizioni di vento». Max Sirena è stato più categorico: «Gli errori commessi devono servirci come lezione».


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