Aurora Ramazzotti, sfogo sui social: "Finché non lo vivi non lo sai"

Lungo messaggio su Instagram della figlia di Eros e Michelle Hunziker, che ha parlato a lungo del suo parto e della sua esperienza
Aurora Ramazzotti, sfogo sui social: "Finché non lo vivi non lo sai"
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È passato quasi un mese da quando Aurora Ramazzotti è diventata per la prima volta mamma del piccolo Cesare. La figlia di Michelle Hunziker e di Eros Ramazzotti sta documentando sui social la sua nuova vita, allegando anche sfoghi e pensieri. Ora è arrivato un nuovo sfogo, stavolta legato al suo parto, alla sua esperienza e al giudizio delle altre persone. In una serie di storie su Instagram, Aurora Ramazzotti ha scritto questo.

Lo sfogo di Aurora Ramazzotti su Instagram

“In gravidanza ero molto stanca. Quasi ogni volta che qualcuno mi chiedeva come stessi e lo dicevo, la risposta era: “Ahhhh, vedrai, vedrai” o “Sarai ancora più stanca dopo!”. È passato quasi un mese e sto ancora aspettando di sentirmi più stanca che in gravidanza come mi dicevano. A ridosso del parto mi chiedevano se avessi paura. Io non ne avevo molta, forse stupidamente, e fino all’ultimo ho voluto pensare che sarebbe andato tutto liscio. Che sarebbe stato bello. Rispondevo sempre di no, che volevo pensare positivo. E sentivo una quantità di storie catastrofiche non richieste da far venire il mal di testa a chiunque. Il mio parto è stato molto complicato, ma lo ricordo comunque come uno dei momenti più incredibili della mia vita. Ora, quando mi chiedono come sta il mio bimbo, rispondo “bene, è bravissimo!” 9 volte su 10 la reazione è: “ahhh vedrai, vedrai, all’inizio sono tutti bravi. È dopo il problema!”. Nessuno si tiene la propria esperienza negativa per sé. Come se ogni esperienza debba essere necessariamente la stessa. E come se ci fosse qualcosa di confortante nel sapere che qualcun altro possa vivere il tuo stesso disagio". Poi in un'ultima storia: “Una cosa che tutto questo mi ha insegnato è avere rispetto della delicatezza di certe situazioni. Non ci avevo mai pensato prima, finché non lo vivi non lo sai. Ma ora prima di raccontare la mia esperienza a qualcuno che deve ancora attraversare quella fase mi accerto sempre che quel qualcuno sia pronto ad accoglierla. Perché non sai mai quali paure il tuo interlocutore possa avere. Nella delicatezza di certe cose meglio essere sicuri. Solo un pensiero. Dalle esperienze si trae insegnamento. Il mio è stato chiedermi “chissà se questa cosa la faccio anche io” e dopo farci caso. Spesso mi becco a farlo ancora. Ma pian piano si impara”.


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