Ancora troppa gente in giro nelle nostre città. L’allarme arriva dalla Lombardia, ma nessuna regione è esclusa da questa emergenza. Il presidente Fontana ha chiesto al governo di intervenire con nuovi provvedimenti restrittivi. Possibile un ulteriore giro di vite, quindi, a sanzioni, regole e comportamenti. Il contagio non rallenta la sua marcia, i numeri avanzano, resta la preoccupazione, il personale sanitario e gli ospedali della Lombardia sono al collasso, il corteo di camion con i morti di Bergamo non dovrebbe mai essere dimenticato. E nel mondo sono quasi 9.000 i decessi a fronte di 220 mila contagiati.
Il triste primato dell'Italia: i nostri morti hanno superato quelli cinesi
Triste primato per l’Italia, con i suoi 3.405 morti (su 60 milioni e passa di abitanti) ha superato la Cina (3.245). E sono oltre 4.000 i nuovi contagi in un solo giorno, il che potrebbe voler dire che il picco sia alle porte. Intanto la sanità lombarda - di eccellenza - è alle corde, oggi a Cremona comincerà a essere operativo l’ospedale da campo. Si pensa a una task force di medici - 300 - da inviare a sostegno nelle varie strutture.
Tutte le nuove misure in arrivo
Si moltiplicano gli appelli al senso di responsabilità: solo stando a casa si evita di far circolare il virus. Ecco perché potrebbero arrivare nuovi divieti, anzi in alcune regioni (Friuli, Marche, Valle d’Aosta) potrebbero essere già entrare in vigore: stop a corse o attività all’aria aperta e nei parchi non recintati, niente spesa alla domenica. Stop alle crociere. C’è la necessità di ridurre al massimo il numero delle persone che vanno in giro. Il presidente Mattarella ha chiamato Giorgio Gori, sindaco di Bergamo per testimonargli forza e vicinanza.
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