Riaprono piscine e palestre: tutto quello che c'è da sapere e le linee guida

La prigionia del proprio benessere è finita: da oggi si potrà tornare a nuotare o a fare sport al chiuso seguendo però delle rigide regole: ve le diciamo tutte
Riaprono piscine e palestre: tutto quello che c'è da sapere e le linee guida© EPA
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ROMA - Adesso è proprio vero: la prigionia, almeno quella del proprio benessere, dopo quella della cura del proprio corpo, a cominciare dai capelli (parrucchieri, barbieri, estetiste), è finita. La riappropriazione progressiva della libertà personale, dopo quasi due mesi di lockdown “virale”, che in questi giorni abbiamo assaporato, vive un’altra tappa fondamentale. Da oggi si può tornare in palestra in tutta Italia (tranne Lombardia e Basilicata, che slittano rispettivamente al 31 maggio e al 3 giugno). E guardate che non parliamo di un universo limitato. I dati Anif (l’Associazione Nazionale Impianti Fitness e Sport) sono espliciti: 100.000 centri sportivi, tra palestre, piscine e campi da tennis, e 20 milioni di iscritti in tutta Italia. Una consistente fetta di Paese, quasi un terzo, che fa regolarmente attività, sport, movimento in strutture di vario tipo. E se i famosi runner si sono visti togliere da un paio di settimane dalle loro scia la “taglia” statale e gli integralisti dell’#iorestoacasa - come gli appassionati delle due ruote a pedale, in moltiplicazione rapida grazie al “bonus bici” - l’attesa per chi prima del 9 marzo considerava la palestra una sua seconda casa, è equivalente a quella di una finale olimpica dei 200 metri.

La riapertura senza ansie: serve rispettare le regole

L’abbiamo vissuto in prima persona. Perchè a Roma (e nel Lazio) un’ordinanza del presidente della Regione, Zingaretti aveva anticipato di una settimana l’apertura dei circoli romani e laziali, ma solo per attività esterna, tennis compreso, e per i soli singoli. Tutto proporzionato alla curva del contagio che nel Lazio e nella Capitale già da tempo non preoccupa. Ecco, vedere persone di tutte le età in fila davanti ai cancelli chiusi, pronti a entrare al circolo come sui blocchi di partenza, ascoltare persone adulte alle lacrime per l’emozione di riprendere la quotidianità, le abitudini di sempre, dà il senso della dimensione di un fenomeno troppo spesso sottovalutato. Nonostante tutti gli illustri scienzati, alcuni dei quali presenti anche nel Comitato Scientifico che ha “ordinato” al Governo la “prigionia”, siano concordi nel valutare intorno ai 2,3 miliardi all’anno il risparmio massimo del Sistema Sanitario Nazionale in caso di progressivo aumento dell’attività fisica.

E l’esperimento del Lazio pare abbia funzionato molto bene. «La cosa che mi ha davvero confortato - spiega Walter Casenghi, uno dei soci fondatori del Forum Sport Center - è aver visto, toccato con mano il comportamento delle persone che in questi giorni si sono avvicinate al circolo. Chi più titubante e timoroso, chi più spavaldo. Tutti, comunque, perfettamente in linea e rispettosi con le disposizioni governative previste dal protocollo delle palestre. Un comportamento che segue quello tenuto dagli italiani in questo lungo periodo di lockdown, perchè le palestre sono un’appendice, ormai una parte integrante della società. Una dimostrazione di senso civico collettivo che ci fa essere ancora più tranquilli per la riapertura definitiva anche degli spazi al coperto».

Tutte le regole da seguire in piscina e in palestra

Già, le regole. Rispetto a quelle anticipate due settimane fa (delle piscine scriviamo a parte), vengono confermati gli ingressi scaglionati, il termoscanner all’entrata per la misurazione della temperatura, la sanificazione degli attrezzi prima e dopo l’utilizzo (senza la possibilità di alternarsi all’attrezzo stesso) oltre che della sala dove si svolge l’attività, dispenser igienizzanti ovunque, nonchè l’utilizzo dei dispositivi di sicurezza da parte di soci e di tutto il personale, istruttori compresi, e il distanziamento di almeno due metri durante l’attività, lezioni su prenotazione e con 5-7 metri quadrati per ogni persona. Le novità riguardano l’abbigliamento, si può venire anche vestiti in modo normale, l’importante è avere scarpe dedicate solo all’attività sportiva. E l’utilizzo degli spogliatoi: consentito sedendosi su panche alterne, all’ormai abituale distanza minima di un metro, e su un telo mare personale, mentre è vietato utilizzare l’appendiabiti. Anche l’impiego delle docce è alternato a meno che non ci sia un divisorio in plexiglass o altri materiali».

Le linee guida della riapertura

1) Ingressi scaglionati

2) Termoscanner all’entrata

3) Sanificazione prima durante e dopo l’utilizzo di ogni singolo attrezzo, oltre a quello delle sale adibite all’attività

4) Dispenser igienizzanti in diversi punti di ogni singolo impianto

5) Spazio di 7 metri quadrati per ogni persona coinvolta in qualsiasi genere di attività

6) Si può entrare vestiti normalmente, ma servono scarpe dedicate in esclusiva all’attività sportiva

7) Spogliatoi aperti ma con distanza di un metro a panche alterne e con telo personale dove sedersi. Vietato utilizzare appendiabiti. Docce aperte e alternate, a meno che non ci sia un divisorio tra l’una e l’altra

8) Utilizzo di mascherine ew guanti di plastica da parte di tutto il personale, segreteria e istruttori compresi, oltre che da parte dei soci

9) Presidio medico stabile


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