Il centro studi della formazione universitaria QS Quacquarelli Symonds, che ogni anno firma il QS World University Rankings, ha valutato 758 atenei nel mondo rispetto alla loro capacità di favorire sbocchi occupazionali ai propri laureati. Questa classifica utilizza cinque indicatori: la reputazione delle università secondo l'opinione di oltre 44.000 datori di lavoro nel mondo tramite sondaggio; i dati di 29.000 individui di successo per capire quali università producono leader e influencer; le partnership stabilite dalle università con recruiter locali e internazionali; la presenza di aziende nel campus per reclutare talenti; la percentuale di occupati entro dodici mesi dal conseguimento della laurea. Il MIT vince la classifica mondiale. L’Institute of Technology del Massachussetts è alla guida delle università che offrono maggiori chance per il lavoro. A seguire la Stanford e l’Ucla, l’University of California di Los Angeles. Nel QS Graduate Employability Rankings 2020 la migliore università europea è l'Eth di Zurigo (17esimo posto), mentre tra le asiatiche si afferma la cinese Tsinghua University (sesto posto). Harvard è quinta, Cambridge ottava.
La classifica italiana
Il politecnico di Milano è primo tra le italiane, seguito da Bologna e dalla Sapienza. Il politecnico di Milano è al 41esimo posto della classifica e quinto al mondo nell'indicatore "Graduate Employment Rate" (proporzione dei laureati occupati a dodici mesi dalla laurea). Invece sedicesimo per la quantità e qualità delle partnership stabilite con le aziende. Mentre l'università di Bologna ottiene il 18esimo posto nello stesso indicatore e sale all'84esimo posto nella classifica. Guadagna cinque posizioni la Sapienza, che si classifica al 93esimo posto. Tutte e tre le università migliorano le loro posizioni rispetto alla precedente edizione. In generale si nota un avanzamento delle italiane sul fronte delle chance di occupabilità per i laureati.
Le parole del rettore di Bologna
Tra i commenti quello del rettore di Bologna Francesco Ubertini: "Si tratta di un risultato che premia l'intenso lavoro fatto in questi anni su quattro fronti cruciali: l'innovazione della didattica, l'offerta di nuovi corsi per lo sviluppo delle competenze trasversali, il potenziamento della dimensione internazionale dell'Ateneo, il rafforzamento continuo dei rapporti con le istituzioni pubbliche e private del territorio".