LONDRA - "Fossimo stati 10 metri più avanti ce lo saremmo trovati contro, siamo stati fortunati". Così Maurizio Stecca, olimpionico di pugilato ai Giochi 1984, ricostruisce a Radio Radio l'attentato a Westminster, di cui è stato testimone oculare. "Stavo uscendo con la squadra dell'Italia Thunder quando abbiamo sentito urlare. Abbiamo visto l'attentatore che brandiva due coltelli, ha colpito la guardia all'ingresso e subito dopo è stato abbattuto con tre pallottole da un agente in borghese. Sembrava di stare in un film".
"È una scena che non dimenticherò mai - prosegue Stecca - con l'attentatore che inseguiva tutti quelli che gli capitavano a tiro prima di essere ucciso. Io e i miei allievi, una squadra di 10 persone (il più grande di 25 anni e nessun minorenne), ci siamo bloccati, ci sembrava di stare sul set di un film: subito le guardie ci hanno preso e portati via, temevano che altri attentatori avessero nascosto dell'esplosivo... Comunque la guardia che ha ucciso l'attentatore ha mostrato un grandissimo sangue freddo. Fortuna per noi è andata bene, i ragazzi stanno bene. Domani abbiamo questi incontri: probabilmente a livello psicologico i ragazzi un po’ ne risentiranno. Ma prima di salire sul ring vedremo".