Anna Oxa, dura risposta a Belve su Sanremo: "Tu non mi puoi condannare!". Con chi ce l'aveva

L'artista rompe il silenzio post-Festival e attacca: "Possono essere tantissime le risposte a questo e ci potrebbero essere risposte che in questo momento io non posso dare"
Anna Oxa, dura risposta a Belve su Sanremo: "Tu non mi puoi condannare!". Con chi ce l'aveva© Matteo Rasero/LaPresse
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ROMA - Dopo il silenzio che l'ha contraddistinta durante il Festival di Sanremo, Anna Oxa rompe il silenzio su 'Belve', il programma di Francesca Fagnani in onda su Raidue. E' proprio la cantante nata a Bari ma con origini albanesi a inaugurare la nuova stagione dell'atteso programma. Proprio sul silenzio che ha accompagnato la sua avventura a Sanremo, la Oxa ammette: "Possono essere tantissime le risposte a questo e ci potrebbero essere risposte che in questo momento io non posso dare, che potrebbero essere legate a quel periodo lì, al periodo di Sanremo". Sottolinea l'artista che poi rincara la dose: "Quando un artista o, meglio, il suo management dice che no... la sua casa discografica, per il momento, non rilascerà interviste, cosa si fa? Si dice, va bene", svela la Oxa, lasciando intendere che non fosse sua la responsabilità del prolungato silenzio inscenato al Festival. "Non puoi tu condannare perché tu vuoi soddisfare il tuo desiderio di non so cosa", sottolinea prima di spiegare le ragioni che l'hanno portata a presentarsi in gara alla kermesse ligure. 

Anna Oxa: "Il mio brano? Straordinario..."

L'artista si dice "contentissima" perché secondo il suo punto di vista ha portato alle nuove generazioni "qualcosa di straordinario che ritengo debba essere divulgato". Il riferimento è al brano 'Sali (Canto dell'Anima)', arrivato al 25° posto. Proprio sulla posizione finale, Anna Oxa non batte ciglio: "La gente è fuori da quella sala stampa. È fuori da quelle aule. Non esiste un voto". L'artista sottolinea infatti che "il vero voto è quello che tu hai trasferito, che è un voto differente. Se lei sente la parola voto, che non è un numero, potrebbe essere qualcos’altro".


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