SANREMO - “All'improvviso mi è crollato tutto, non suono più un piano da due anni davanti al pubblico. A Vienna il dolore della schiena era talmente forte che dall'applauso finale non riuscivo ad alzarmi dallo sgabello. Poi è arrivata la diagnosi, pesantissima. Ho perso il mio lavoro, i capelli, le certezze, ma non la speranza, era come se il dolore mi porgesse degli inaspettati doni". Così, commosso, il maestro e compositore Giovanni Allevi, sul palco dell'Ariston in occasione della seconda serata del Festival di Sanremo. Un momento davvero toccante con il pubblico dell’Ariston in lacrime. Una standing ovation di oltre due minuti per Allevi, tornato dopo quasi due anni a suonare davanti a un pubblico. "I numeri non contano. Sembra paradossale detto da qui. Perché ogni individuo, ognuno di noi è unico e irripetibile e a suo modo infinito. Un altro modo, la gratitudine nei confronti della bellezza del creato. Non si contano le albe e i tramonti che ho ammirato da quelle stanze d'ospedale. Il rosso dell'alba è diverso del rosso del tramonto. Un altro dono, la riconoscenza per il talento di medici, infermieri, il personale ospedaliero". A chiusura del suo intermezzo ha suonato il brano 'Tomorrow”. E ancora infiniti applausi.