Virtus Bologna - Olimpia Milano: il massimo

Le corazzate che stanno dominando il campionato si affrontano oggi con l’Armani che punta a raggiungere in vetta le V nere
Dario Cervellati e Fabrizio Poncirolli

La partita tra Virtus Bologna e Olimpia Milano sarà trasmessa in diretta in chiaro su NOVE alle 20.30. 

Pajola: I rimbalzi saranno la chiave. 

«Allenarmi assieme a Teodosic mi ha aiutato tanto. Ormai ci intendiamo con uno sguardo»

Niente violini e archi in generale, il concertone di Capodanno dell’orchestra Virtus lo hanno suonato i palloni che rimbalzavano sul parquet della palestra Porelli. Anche il 31 dicembre e l’1 gennaio Alessandro Pajola e compagni si sono allenati: da preparare c’era la sfida di questa sera con Milano che «vale il primato in classifica». In caso di vittoria i bianconeri allungherebbero a 4 punti il distacco dalla seconda, in caso di sconfitta verrebbero agganciati in testa dall’Olimpia. L’euforia per «per una bella vittoria di squadra davanti al nostro pubblico in Eurolega contro il Fenerbahce» è durata quanto un fuoco d’artificio. Largo alla concentrazione.

Pajola, oltre ai troppi rimbalzi concessi, avete visto altre criticità?

«In difesa c’è stato qualche aiuto di troppo dove non sarebbe servito. A volte la generosità non va bene tatticamente, ma quando ci si aiuta vuol dire che lo spirito è quello giusto. Quando un compagno va in aiuto trasmette fiducia e coesione a tutto il gruppo».

Anche contro la squadra turca lei si è confermato un leader difensivo, campione nel rubare i palloni, ed è stato anche freddo ai liberi e autore di 10 assist. Ha fatto il Teodosic?

«È un parolone, sono anche stati bravi compagni di squadra che hanno fatto canestri difficili. Di certo allenarmi con Milos in questi anni è stato importantissimo, mi influenza tanto. Abbiamo un rapporto fraterno, ormai ci intendiamo con uno sguardo: per me questo è un grandissimo privilegio. In allenamento cerco di imitarlo perché è divertente provarci, ma in partita sto più attento perché se perdo due palloni in fila diventa un problema. Siamo fortunati a vivere nell’epoca di Teodosic vederlo all’opera tutti i giorni è fantastico: è il più bravo d’Europa e forse al mondo nel servire assist».

Adesso arriva Milano: che partita prevede?

«Mi aspetto una bella partita, diversa da quella di Supercoppa e di Eurolega (che la Virtus ha vinto. ndr) perché ci sono condizioni diverse tra infortuni e altro. Dovremo migliorare a rimbalzo e muovere molto il pallone in attacco perché se lo fermiamo rendiamo la vita più facile a Milano, che in queste situazioni è bravissima. La chiave saranno i rimbalzi e l’energia».

Com’è coach Scariolo?

«È un mago della tattica ed è molto bravo a gestirci e a tenerci tutti in partita. Con il suo staff lavora benissimo anche sui tempi di recupero».

A dimostrazione di questo la prova con il Fenerbahce di Belinelli, vero?

«È una persona che merita tanto. Ci trasmette entusiasmo e voglia di vincere. Lui ripete sempre la parola “win, win, win” ed è una spinta per tutto il gruppo».

Le polemiche che fuori dal campo si creano con Milano vi infastidiscono?

«Non ci interessano: personalmente neanche le ascolto né ne parliamo in spogliatoio. Noi siamo preoccupati solo a preparare le partite. Io poi ho un bellissimo rapporto con diversi giocatori di Milano. Con Ricci ci siamo sentiti anche a Natale per gli auguri, ma non abbiamo parlato della partita»

Lei ha giocato sotto infiltrazione per un problema alla spalla le ultime due partite. Ora sta meglio?

«Vedremo se avrò bisogno di un’altra infiltrazione, ma già negli ultimi allenamenti prima del Fenerbahce non ne avevo avuto bisogno»


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Ricci: Per l’Armani il peggio è passato

«Siamo stati bravi nelle ultime settimane a continuare a lavorare sodo. Però la strada è lunga»

Giampaolo Ricci, per tutti Pippo, è una delle risorse più preziose all’interno dello spogliatoio dell’Olimpia Milano. Al suo secondo anno in biancorosso l’ex Virtus sta diventando estremamente utile alla squadra di coach Messina. Il riscatto dell’AX passa anche dal suo eccellente contributo.

Ricci, dopo un periodo nero, si torna ad intravedere la luce in casa Olimpia, non crede?

«Direi che siamo stati molto bravi nelle ultime settimane a continuare a lavorare sodo. Stiamo raccogliendo i frutti del duro lavoro che abbiamo fatto. Sicuramente queste due vittorie consecutive in Eurolega (Monaco e Valencia, ndr) sono importanti, anche se non abbiamo fatto ancora nulla. La strada è lunga ma, speriamo che il peggio sia passato» .

Crede che i playoff di Eurolega siano ancora alla vostra portata?

«Sì, penso che siano ancora raggiungibili. Scalare un gradino alla volta, questo deve essere il nostro pensiero quotidiano. Ora ci aspettano tante partite, molte complicate in trasferta; però l’atmosfera che si respira negli allenamenti è diversa. Possiamo fare bene e lo sappiamo».

In questo riscatto c’è sicuramente la sua firma. Soddisfatto?

«Io lavoro al massimo tutti i giorni. So quello che posso dare alla squadra. Indubbiamente negli ultimi tempi ho avuto più spazio e me lo sono preso con i denti e le unghie. Mi auguro di continuare così. Il coach sa esattamente cosa posso dare alla squadra. Sono soddisfatto di come sto giocando, del fatto che ho più minuti e che, soprattutto, il mio contributo è servito poi per vincere le partite, ovvero l’unica cosa che conta davvero. Quello che devo fare è farmi trovare sempre pronto».

Soprattutto in questa stagione in cui l’infermeria biancorossa è sempre molto affollata, vero?

«Una situazione diffi cile per una squadra come la nostra che si è rinnovata moltissimo durante l’ultima estate. Quando ci sono tanti nuovi elementi, allenarsi insieme è importantissimo, serve per capirsi e trovare il giusto ritmo. Purtroppo per noi non è stato possibile farlo. Non siamo stati mai veramente al completo. Spero davvero di vedere in campo il prima possibile Shields, Baron e Datome. Noi stiamo reagendo alle diffi coltà, ognuno sta mettendo qualcosa in più, come è giusto che sia; ma sarebbe bello avere tutti a disposizione».

Tra i nuovi c’è Davies. Che ne pensa dell’ex Barcellona?

«Brandon ha un potenziale enorme. Ultimamente lo stiamo cavalcando tantissimo e lui sta rispondendo bene. Ad inizio anno ha avuto qualche problema. Credo sia anche normale: squadra nuova, compagni nuovi. L’ambientamento non è mai semplice. Ora sta facendo il suo. In attacco ha grandissimo talento».

Ora c’è la sfida con la Virtus Bologna, ormai il vero big match del nostro campionato. Cosa si aspetta?

“Una gara importantissima, eppure noi dobbiamo pensare che tutte le partite sono delle fi nali. Chiaramente, in campionato quel che conta è essere in forma a maggio/giugno, tuttavia vincere aiuta a vincere. Come dicevo prima, dobbiamo pensare a una partita alla volta. Adesso c’è quella con la Virtus sulla quale concentrarsi».

Lei ha sicuramente vinto quando ha scelto Milano. Ha capito che ormai è l’idolo dei tifosi biancorossi?

«Adoro il calore e l’amore del pubblico biancorosso. Sono contento perché sono me stesso, sempre e comunque. Il mio momento preferito è quando, alla fi ne di una partita, magari vinta, faccio un autografo ad un bambino. Bellissimo, mi piace tantissimo il rapporto che ho con i tifosi».


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La partita tra Virtus Bologna e Olimpia Milano sarà trasmessa in diretta in chiaro su NOVE alle 20.30. 

Pajola: I rimbalzi saranno la chiave. 

«Allenarmi assieme a Teodosic mi ha aiutato tanto. Ormai ci intendiamo con uno sguardo»

Niente violini e archi in generale, il concertone di Capodanno dell’orchestra Virtus lo hanno suonato i palloni che rimbalzavano sul parquet della palestra Porelli. Anche il 31 dicembre e l’1 gennaio Alessandro Pajola e compagni si sono allenati: da preparare c’era la sfida di questa sera con Milano che «vale il primato in classifica». In caso di vittoria i bianconeri allungherebbero a 4 punti il distacco dalla seconda, in caso di sconfitta verrebbero agganciati in testa dall’Olimpia. L’euforia per «per una bella vittoria di squadra davanti al nostro pubblico in Eurolega contro il Fenerbahce» è durata quanto un fuoco d’artificio. Largo alla concentrazione.

Pajola, oltre ai troppi rimbalzi concessi, avete visto altre criticità?

«In difesa c’è stato qualche aiuto di troppo dove non sarebbe servito. A volte la generosità non va bene tatticamente, ma quando ci si aiuta vuol dire che lo spirito è quello giusto. Quando un compagno va in aiuto trasmette fiducia e coesione a tutto il gruppo».

Anche contro la squadra turca lei si è confermato un leader difensivo, campione nel rubare i palloni, ed è stato anche freddo ai liberi e autore di 10 assist. Ha fatto il Teodosic?

«È un parolone, sono anche stati bravi compagni di squadra che hanno fatto canestri difficili. Di certo allenarmi con Milos in questi anni è stato importantissimo, mi influenza tanto. Abbiamo un rapporto fraterno, ormai ci intendiamo con uno sguardo: per me questo è un grandissimo privilegio. In allenamento cerco di imitarlo perché è divertente provarci, ma in partita sto più attento perché se perdo due palloni in fila diventa un problema. Siamo fortunati a vivere nell’epoca di Teodosic vederlo all’opera tutti i giorni è fantastico: è il più bravo d’Europa e forse al mondo nel servire assist».

Adesso arriva Milano: che partita prevede?

«Mi aspetto una bella partita, diversa da quella di Supercoppa e di Eurolega (che la Virtus ha vinto. ndr) perché ci sono condizioni diverse tra infortuni e altro. Dovremo migliorare a rimbalzo e muovere molto il pallone in attacco perché se lo fermiamo rendiamo la vita più facile a Milano, che in queste situazioni è bravissima. La chiave saranno i rimbalzi e l’energia».

Com’è coach Scariolo?

«È un mago della tattica ed è molto bravo a gestirci e a tenerci tutti in partita. Con il suo staff lavora benissimo anche sui tempi di recupero».

A dimostrazione di questo la prova con il Fenerbahce di Belinelli, vero?

«È una persona che merita tanto. Ci trasmette entusiasmo e voglia di vincere. Lui ripete sempre la parola “win, win, win” ed è una spinta per tutto il gruppo».

Le polemiche che fuori dal campo si creano con Milano vi infastidiscono?

«Non ci interessano: personalmente neanche le ascolto né ne parliamo in spogliatoio. Noi siamo preoccupati solo a preparare le partite. Io poi ho un bellissimo rapporto con diversi giocatori di Milano. Con Ricci ci siamo sentiti anche a Natale per gli auguri, ma non abbiamo parlato della partita»

Lei ha giocato sotto infiltrazione per un problema alla spalla le ultime due partite. Ora sta meglio?

«Vedremo se avrò bisogno di un’altra infiltrazione, ma già negli ultimi allenamenti prima del Fenerbahce non ne avevo avuto bisogno»


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