Figc, Tavecchio e la gaffe sulle banane. Poi le scuse

Il candidato alla presidenza della Figc: «Fino a 50 anni un compromesso l'ho fatto, da direttore di banca e sindaco, a 70 anni di compromessi non ne faccio mica. Non voglio certo diventare il più ricco del cimitero»
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ROMA - «Le questioni di accoglienza sono una cosa, quelle del gioco un'altra. L'Inghilterra individua dei soggetti che entrano, se hanno professionalità per farli giocare, noi invece diciamo che 'Opti Poba' è venuto qua che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio e va bene così». Carlo Tavecchio, candidato alla presidenza Figc, incappa in una gaffe sugli extracomunitari, all'assemblea dei dilettanti. «In Inghilterra deve dimostrare il suo curriculum e il suo pedigree», ha aggiunto Tavecchio. «Le banane? Non mi ricordo neppure se ho usato quel termine, e comunque mi riferivo al curriculum e alla professionalità richiesti dal calcio inglese per i giocatori che vengono dall'Africa o da altri paesi». A stretto giro di posta Carlo Tavecchio chiarisce così il senso delle parole pronunciate oggi all'assemblea dei dilettanti. «Mi riferivo al calcio inglese che sugli extracomunitari ha regole precise: prima di giocare devono mostrare un curriculum di professionalità prestata nel loro paese altrimenti non vengono accettati - spiega il candidato alla presidenza della Figc -. Se qualcuno ha interpretato il mio intervento come offensivo, me ne scuso. Tra l'altro la mia vita è improntata all'impegno sociale, al rispetto delle persone, tutte, e al volontariato: in particolare in Africa».

«NON SONO RE TRAVICELLO» -
"Fino a 50 anni un compromesso l'ho fatto, da direttore di banca e sindaco, a 70 anni di compromessi non ne faccio mica. Non voglio certo diventare il più ricco del cimitero. Chi crede che stiamo andando a creare un re Travicello si sbaglia. Ho in mente la dignità della federazione. La federazione è la madre per la quale le leghe possono fare la Champions, l'Europa League, e le competizioni internazionali. Senza la federazione le leghe non potrebbero iscriversi. Dobbiamo dare alla federazione la dignità di soggetto referente. La stampa italiana è preoccupata perché dobbiamo fare l'amichevole con l'Olanda, ma chi ci mando il 6 settembre? Ci mando Rivera! Occorre prima pianificare l'operazione, il commissario tecnico deve essere una scelta ragionata". Lo ha detto Carlo Tavecchio, candidato alla presidenza della Figc, intervenendo a Fimuncino all'assemblea straordinaria elettiva della Lega Dilettanti.

LE PAROLE DI BERETTA -"Anche chi non ha sottoscritto la candidatura, ha tenuto a sottolineare che condivide le proposte che abbiamo elaborato e in parte condiviso con il presidente Tavecchio. Ci sono tutti i presupposti per fare un lavoro straordinario. In bocca al lupo da parte di tutti". Lo ha detto il presidente della Lega Serie A, Maurizio Beretta, intervenendo a Fiumicino all'assemblea straordinaria elettiva della Lega Dilettanti, in cui il presidente Carlo Tavecchio, annuncerà la sua candidatura alla presidenza della Federcalcio. Una candidatura sostenuta da tutti i club della Lega di A, ad eccezione di Juve e Roma.

LE PAROLE DI CARRARO - È cominciata l'assemblea assemblea straordinaria elettiva della Lega Dilettanti, a presiederla è Edmondo Caira. "È la prima volta - dice Caira - che la Lega Dilettanti propone il proprio presidente alla guida della Figc. Carlo Tavecchio non viene dall'alto ma dalla gavetta più dura conosce i mali endemici del calcio, essendo un pragmatico saprà come risolverli. La sua vulcanica testa è quella di un 30-40enne, con l'esperienza della sua età anagrafica è il massimo che si poteva ottenere". Presenti all'Hilton Airport Hotel anche il presidente della Lega di Serie A, Maurizio Beretta e il dg Marco Brunelli, l'ex presidente del Coni e membro Cio Franco Carraro, l'ex presidente della Figc, Antonio Matarrese e il consigliere federale e patron della Lazio, Claudio Lotito. "La federazione si sta rivolgendo al mondo dei dilettanti - rileva Carraro -, lo zoccolo duro della federazione. Il calcio italiano si rivolge al mondo del volontariato più numeroso. È importante anche sul piano etico perché il calcio italiano vuole ripartire da valori veri. Carlo Tavecchio è poco glamour ma è affidabile e solido".


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