Ebola spaventa: «Fermate la Coppa d'Africa»

I vescovi del Ghana e lo stesso Marocco (paese organizzatore) chiedono l'annullamento o il rinvio del torneo. Ma la federazione calcistica africana è irremovibile
Alessandro Mita
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Ebola spaventa. Terrorizza. E anche il calcio non può fare a meno di confrontarsi con la paura. Così, la Coppa d'Africa che dovrebbe disputarsi in Marocco dal 17 gennaio all'8 febbraio 2015 diventa un caso scottante. Giusto giocarla, anarla o rinviarla? La Caf (Confederazione Calcistica Africana) ha respinto la richiesta di anamento che era stata avanzata dallo stesso paese organizzatore, ma l'onda emotiva è talmente vasta che la vicenda non finirà qui. A tal proposito, c'è stata una netta presa di posizione dei vescovi del Ghana, che hanno chiesto di far slittare la manifestazione per evitare il rischio di una diffusione ulteriore del virus. Nella lettera indirizzata all'organizzazione da Monsignor Joseph Osei-Bonsu si legge: «Sembra una vera incoscienza, da parte della Caf, decidere di non posticipare un evento che aumenterebbe di gran lunga il rischio di contagio a causa dell'afflusso di visitatori stranieri e di assembramenti di massa».

Sull'argomento ha parlato anche Paolo Berrettini, che allena le nazionali Under 17 e Under 20 della Repubblica del Congo: «La cosa miglire sarebbe spostare la data del torneo, magari a giugno e luglio. In cinque mesi possono essere fatti passi avanti nella lotta a Ebola». E poi ha spiegato: «La Caf assicura che c'è la massima sicurezza e che i dispositivi sanitari sono in grado di far fronte all'afflusso di tifosi. E' una decisione molto difficile da prendere e credo che alla fine le date e il paese organizzatore non cambieranno. Saranno irremovibili». Ma Ebola spaventa. Terrorizza. C'è ancora tempo per pensarci...


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