Sonia Pessotto: «Belolli disse "4 lesbiche". Io c'ero»
L'ex calciatrice e consigliera del dipartimento calcio femminile della Figc conferma le frasi attribuite al presidente della Lega Nazionale Dilettanti
ROMA - «Io c'ero! Quella frase sulle "quattro lesbiche" Belloli l'ha detta. Ora si deve dimettere da presidente della Lega Dilettanti». Sonia Pessotto, ex calciatrice e consigliera del dipartimento calcio femminile della Figc, conferma all'Ansa le frasi attribuite a Belloli da un verbale di riunione («Non si può sempre parlare di dare i soldi a quattro lesbiche», avrebbe detto il presidente).
LA TESTIMONIANZA - «Ero presente - racconta - Quella frase l'ho sentita e sono rimasta scioccata, non ho avuto modo di reagire. Mi sono sentita denigrata come donna e calciatrice. La discussione poi è andata avanti, si parlava di finanziamenti. Ripeto, Sono rimasta scioccata, nessuno ha avuto la prontezza di reagire. Mi sono sentita denigrata come donna e come calciatrice indipendentemente dalle scelte sessuali. In un contesto simile non ci si deve permettere di dare giudizi che non c'entrano a con quello di cui si sta parlando. Ora Belloli, si deve dimettere".
LA CRITICA - La Pessotto quindi critica la politica del numero 1 della Lega Dilettanti. «Nonostante le gaffe in cui è incorso anche Tavecchio, dalla precedente gestione c'era stata un tentativo di apertura. Poi c'è stato il cambiamento ai vertici con le dimissioni di Abete ma si lavorava nella direzione di promuovere il calcio femminile, dandogli visibilità e anche un contributo per il settore giovanile e delle agevolazioni per l'iscrizione ai campionati. La gestione Tavecchio aveva in un certo modo avviato un certo tipo di discorso, Belloli la prima cosa che ha detto è che "non ci sono i soldi" e non ha nemmeno tentato di capire cosa fosse il movimento. La Figc ha iniziato un lavoro di mettere a fuoco la situazione del calcio femminile su cosa fare per svilupparlo. C'erano segnali positivi esterni alla lega che devano l'idea di poter muovere le acquee. Siamo un gruppo propositivo che non chiede solo soldi ma propone progetti». Fino alla riunione del 5 marzo e a quella frase che avrebbe pronunciato Belloli. «Dovrebbe dimettersi - insiste la Pessotto - considerando anche una serie di atteggiamenti che ha avuto, come quando all'assemblea dei presidenti di calcio femminile non si è presentato nemmeno per dire 'buongiorno" o "buonasera" e dire "sono il candidato unico alla presidenza". Si è permesso di snobbarci. Questa è la goccia che fa traboccare il vaso. O si dimette o lo faccio io. Ho cercato di farmi eleggere perché credo nel movimento, essendo stata anche ex calciatrice e dirigente. Volevo muovere le cose dall'interno ma di fronte a un atteggiamento del genere c'è poco da muovere».
BELOLLI SI DIFENDE - "Io non l'ho detto. Questo l'ho detto chiaro e tondo anche perché io sto lavorando con il settore femminile, ho fatto dei programmi. Mi stanno attribuendo cose che non ho detto, anche su altri argomenti". Felice Belloli, presidente della Lega Nazionale Dilettanti, insiste nel dire di non aver mai pronunciato quella frase sulle lesbiche. "Non so come possa essere uscita una cosa del genere - spiega il n.1 della Lnd a Radio24 - per me è un po' un golpe, staremo a vedere come si evolve la vicenda e poi faremo tutti gli accertamenti del caso e poi vedremo il da farsi. Non posso essere certo chi è stato, se c'è stata la manina o la manona. Io dico che non l'ho detto. Adesso faremo accertamenti, anche perché, e non mi fraintenda, voglio capire come facciano a uscire i documenti dalla Lega". "L'anno scorso, per la stagione sportiva che si sta per concludere la Figc aveva stanziato 340mila euro per l'iscrizione dei 69 club di calcio femminile di serie A e di serie B. Io l'ho detto già in tempi non sospetti e così anche il presidente Tavecchio: quest'anno elargizioni a pioggia non se ne danno. Questo perché i soldi non ci sono. Inoltre i fondi dati negli ultimi anni non hanno dato i risultati sperati. La Lega Nazionale Dilettanti darà dei contributi alle società che faranno la scuola calcio femminile. Per le società che si iscriveranno per la prima volta a campionati di calcio femminile l'iscrizione sarà gratuita".
© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di CalcioLA TESTIMONIANZA - «Ero presente - racconta - Quella frase l'ho sentita e sono rimasta scioccata, non ho avuto modo di reagire. Mi sono sentita denigrata come donna e calciatrice. La discussione poi è andata avanti, si parlava di finanziamenti. Ripeto, Sono rimasta scioccata, nessuno ha avuto la prontezza di reagire. Mi sono sentita denigrata come donna e come calciatrice indipendentemente dalle scelte sessuali. In un contesto simile non ci si deve permettere di dare giudizi che non c'entrano a con quello di cui si sta parlando. Ora Belloli, si deve dimettere".
LA CRITICA - La Pessotto quindi critica la politica del numero 1 della Lega Dilettanti. «Nonostante le gaffe in cui è incorso anche Tavecchio, dalla precedente gestione c'era stata un tentativo di apertura. Poi c'è stato il cambiamento ai vertici con le dimissioni di Abete ma si lavorava nella direzione di promuovere il calcio femminile, dandogli visibilità e anche un contributo per il settore giovanile e delle agevolazioni per l'iscrizione ai campionati. La gestione Tavecchio aveva in un certo modo avviato un certo tipo di discorso, Belloli la prima cosa che ha detto è che "non ci sono i soldi" e non ha nemmeno tentato di capire cosa fosse il movimento. La Figc ha iniziato un lavoro di mettere a fuoco la situazione del calcio femminile su cosa fare per svilupparlo. C'erano segnali positivi esterni alla lega che devano l'idea di poter muovere le acquee. Siamo un gruppo propositivo che non chiede solo soldi ma propone progetti». Fino alla riunione del 5 marzo e a quella frase che avrebbe pronunciato Belloli. «Dovrebbe dimettersi - insiste la Pessotto - considerando anche una serie di atteggiamenti che ha avuto, come quando all'assemblea dei presidenti di calcio femminile non si è presentato nemmeno per dire 'buongiorno" o "buonasera" e dire "sono il candidato unico alla presidenza". Si è permesso di snobbarci. Questa è la goccia che fa traboccare il vaso. O si dimette o lo faccio io. Ho cercato di farmi eleggere perché credo nel movimento, essendo stata anche ex calciatrice e dirigente. Volevo muovere le cose dall'interno ma di fronte a un atteggiamento del genere c'è poco da muovere».
BELOLLI SI DIFENDE - "Io non l'ho detto. Questo l'ho detto chiaro e tondo anche perché io sto lavorando con il settore femminile, ho fatto dei programmi. Mi stanno attribuendo cose che non ho detto, anche su altri argomenti". Felice Belloli, presidente della Lega Nazionale Dilettanti, insiste nel dire di non aver mai pronunciato quella frase sulle lesbiche. "Non so come possa essere uscita una cosa del genere - spiega il n.1 della Lnd a Radio24 - per me è un po' un golpe, staremo a vedere come si evolve la vicenda e poi faremo tutti gli accertamenti del caso e poi vedremo il da farsi. Non posso essere certo chi è stato, se c'è stata la manina o la manona. Io dico che non l'ho detto. Adesso faremo accertamenti, anche perché, e non mi fraintenda, voglio capire come facciano a uscire i documenti dalla Lega". "L'anno scorso, per la stagione sportiva che si sta per concludere la Figc aveva stanziato 340mila euro per l'iscrizione dei 69 club di calcio femminile di serie A e di serie B. Io l'ho detto già in tempi non sospetti e così anche il presidente Tavecchio: quest'anno elargizioni a pioggia non se ne danno. Questo perché i soldi non ci sono. Inoltre i fondi dati negli ultimi anni non hanno dato i risultati sperati. La Lega Nazionale Dilettanti darà dei contributi alle società che faranno la scuola calcio femminile. Per le società che si iscriveranno per la prima volta a campionati di calcio femminile l'iscrizione sarà gratuita".