Jacobelli: l'autogol di Renzi. Rispetti i tifosi del Teramo© LaPresse

Jacobelli: l'autogol di Renzi. Rispetti i tifosi del Teramo

Se Matteo Renzi voleva essere spiritoso, non ci ha preso. E ha segnato un autogol che poteva tranquillamente risparmiarsi
Xavier Jacobelli
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ROMA - "Parte dei contestatori dell'Aquila sono legati al Teramo in serie D, la Fiorentina in B ci è andata per caso". Se Matteo Renzi voleva essere spiritoso, non ci ha preso. E ha segnato un autogol che poteva tranquillamente risparmiarsi, per rispetto dei tifosi del Teramo, sbattuti in D dalla B appena conquistata, al termine del processo sportivo di primo grado che definire abborracciato è un eufemismo, considerate le lacune dell'accusa e auspicando che le stesse vengano ribaltate in sede d'appello. 

Ha ragione il sindaco della città abruzzese, Maurizio Brucchi. Su Facebook ha chiesto le dimissioni del premier il quale naturalmente si guarderà bene dal rassegnarle, ma il primo cittadino di Teramo ha fatto bene a proterstare: "Sono gravissime le dichiarazioni di Renzi sui tifosi del Teramo e sul Teramo Calcio. Ride e irride il Teramo e la sua delicata situazione. Questo per cercare di nascondere i suoi fallimenti e le tante contestazioni che rimedia ad ogni sua uscita". Persino il Pd teramano ha invitato il Presidente del Consiglio a fare ammenda:  "Devi scusarti perché la città sta vivendo mesi di grande tensione per le vicende legate alla squadra e all'obiettivo della serie B mai raggiunto in 102 anni di storia, un obiettivo dai risvolti non solo sportivi, ma anche economici e sociali che sta sfumando sotto i colpi di una giustizia sportiva perlomeno approssimativa".

Eppure Renzi, conclamato tifoso viola, dovrebbe sapere bene quanto dolorose siano le ferite di una retrocessione, considerato ciò che accadde alla Fiorentina massacrata dal Sistema Calcio Italia nel 2002 e sbattuta nell'allora C2. 
Sono passati tredici anni, ma nessuno fra i sostenitori gigliati ha dimenticato quell'ingiustizia, figlia di due pesi e due misure. Il Teramo e i suoi tifosi meritano rispetto e considerazione per il dramma sportivo che stanno vivendo. Così come, a sei anni dal terremoto, la rabbia degli aquilani contro i ritardi della ricostruzione è sacrosanta. Se avesse fatto quattro passi nel centro storico della città, a Renzi sarebbe passata la voglia di fare battute.  

 


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