ROMA - Del resto Oscar Wilde lo scriveva a chiare lettere: «Bene o male, purchè se ne parli». Quando in redazione di buon'ora stamattina ci siamo imbattuti nel tweet ufficiale targato F.C. Bayern, sapevamo benissimo ciò a cui andavamo incontro. Il fotomontaggio postato dai bavaresi nel giorno di Bayern-Juventus, ritorno degli ottavi di finale di Champions League, aveva qualcosa di raccapricciante. C'era Neuer stagliato sull'Allianz Arena e un binario morto, che finiva proprio lì, davanti al cartello "fino alla fine", lo slogan più amato dai tifosi bianconeri. La sensazione è stata netta, voluto o non voluto, c'era qualcosa di macabro in quel tweet.
L'associazione col binario di Auchwitz è nata così. Un'intuizione che ha fatto il giro del web in pochissimi secondi. Abbiamo lanciato l'hashtag #viaibinarinazisti,e realizzato una costruzione fotografica che desse un'idea di tutta la nostra indignazione. La notizia ha dilagato sui social network.
IRONIA E CRITICHE - Sia chiaro, sapevamo benissimo che l'onda che stava montando sarebbe stata per certi versi "devastante". Del resto il popolo del web non ti perdona: da un lato chi aveva avuto la nostra stessa sensazione, dall'altro chi la criticava.
Sono piovuti plausi e insulti, in quella terra sconfinata che è internet, non ci sono filtri. Ma col passare dei minuti, perché tutto è accaduto in due ore scarse, cresceva l'interesse. In una redazione giornalistica si vive di adrenalina: via alle gallery e alle news di commento, la nostra richiesta alla comunità ebraica di esprimersi in merito, la risposta stizzita della stessa; in quella intuizione c'era qualcosa di vero.
LE SCUSE DEL BAYERN - Trend Topic, si chiamano così gli argomenti, gli hashtag che fanno tendenza su twitter. Minuto dopo minuto il nostro bistrattatissimo ma chiacchieratissimo #viaibinarinazisti ha scalato quella classifica.
Se ne parlava, e tanto. Bene e male, ma se ne parlava. All'improvviso, la prova provata, il comunicato ufficiale del Bayern: account twitter dei bavaresi, lo stesso dei 140 caratteri incriminati, le scuse ufficiali in tre lingue diverse. Prima in tedesco, ovviamente, poi in inglese e infine in italiano. «Ci scusiamo sinceramente nel caso in cui avessimo ferito i sentimenti dei tifosi della Juventus in particolare, oppure di qualsiasi altro utente dei nostri canali social media». Al netto di provocazioni e chiarimenti, di accuse e scuse, di insulti e proseliti, quel binario non era morto, portava a una notizia.
