Per Mario Sconcerti del Corriere della Sera, la vittoria bianconera è motivo d'orgoglio per l'Italia intera. Lo dimostra il titolo: «L'espressione di un calcio moderno, profondo e intelligente». Nell'articolo si legge: «La partita della Lazio è finita sul palo di Keita. Aveva bisogno di contropiede e non l'ha più trovato. La Juve è andata in vantaggio, Parolo ha lasciato il campo, due episodi irrecuperabili. La Juve ha così trovato il primo trofeo della stagione. Non era facile, aveva Khedira e Pjanic fuori, tutto il suo centrocampo. Inzaghi si è trovato dopo dieci minuti con una squadra inadatta, piena di difensori e corridori, ma spezzata in due, senza capacità di costruire. È entrata in partita nella ripresa quando è arrivato Anderson e la Juve ha confermato il non correttissimo momento della sua difesa. Dani Alves mi è sembrato determinante. È stato comunque un grosso spettacolo dentro lo stadio pieno, avvolto dalla più grande burocrazia del Paese schierata dentro il lusso della partita. Una mescolanza di sport, show business e vecchia politica, un'italinità complessa, ma alla fine reale».
Infine, la Gazzetta dello Sport esalta la Juventus che può arrivare al tanto ambito Triplete. «Trionfo Juve. A due passi dal triplete» Fabio bianchi racconta la «vittoria della Juve indiscutibile, contro un rivale degno, ma inferiore dal punto di vista della personalità oltre che della qualità. Una rivale che comunque è stato vivo fino in fondo».
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