Uva: «Var? Ci vorranno anni per l'utilizzo in Champions»

Il vicepresidente dell'Uefa: «C'è un po' di confusione perché in questo momento le quattro Nazioni europee che stanno utilizzando il Var usano metodologie diverse»
Uva: «Var? Ci vorranno anni per l'utilizzo in Champions»© Getty Images
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ROMA - «Tutte le grandi innovazioni, soprattutto quelle tecnologiche applicate al calcio, hanno necessità di una normale taratura». Così Michele Uva, vice presidente esecutivo dell'Uefa, intervenuto a "Radio 24", commenta la decisione di non inserire il Var nelle Coppe europee. «L'Europa League così come la Champions coinvolge 55 Paesi: non tutti hanno introdotto, neanche offline, la tecnologia Var. Sono tre i Paesi che la utilizzano, 4 con la Polonia, e in questo momento lo facciamo online. Penso che non ci sarebbe una uniformità sia di arbitraggio che di assistenza, quindi ritengo che sia giusto aspettare sino a quando tutta l'Europa e buona parte degli arbitri saranno abituati a questa tecnologia», ha aggiunto Uva.

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CONFUSIONE - «C'è un po' di confusione perché in questo momento le quattro Nazioni europee che stanno utilizzando il Var usano metodologie diverse. Germania e Portogallo hanno una control room distaccata, dalla quale agiscono i Var; in Italia abbiamo fatto la scelta che i Var sono insieme agli arbitri negli stadi, quindi ci sono anche applicazioni diverse del protocollo», ha spiegato ancora Uva. «Per introdurre una cosa così innovativa in un sistema conservativo come quello del calcio deve essere valutato tutto bene. Sarà introdotta quando ci sarà omogeneità di funzione e predisposizione. Ci vogliono degli anni: abbiamo pazienza, l'Italia in questo momento è leader del sistema, anche con la control room. Proseguiamo su questa strada, sapendo che c'è bisogno di tanti anni prima di arrivare a un sistema omogeneo: i tifosi abbiano pazienza», ha puntualizzato il vice presidente della Uefa. (In collaborazione con Italpress)


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