Salvini: «Gare a rischio mai più in notturna». Sette Daspo

Il Premier Conte: «La mia posizione personale sarebbe quella di dare un segnale forte, se fosse possibile anche ricorrendo a una pausa per una riflessione di tutti»
Salvini: «Gare a rischio mai più in notturna». Sette Daspo© LAPRESSE
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ROMA - "Certe partite di calcio non si giocheranno più in notturna, quelle più a rischio si devono giocare alla luce del sole e con elicotteri che possano controllare i delinquenti". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a margine di un appuntamento nella sede della Direzione Anticrimine a Roma. Salvini ha sottolineato che al tavolo sull'argomento, in programma ad inizio anno, "proporrò che certe partite non si giochino più in notturna". "Chiudere gli stadi e vietare le trasferte condanna i tifosi veri, che vanno distinti dai delinquenti, ed è la risposta sbagliata".

IL PREMIER CONTE - "Sono rimasto costernato di scoprire che una manifestazione sportiva diventa occasione per scontri violenti aggressioni incivile e in questo caso anche il morto. Ritengo gravi le espressioni e i cori razzisti e incivili nei confronti di etnie e razze. La mia posizione personale sarebbe quella di dare un segnale forte e ho visto che Giorgetti ha espresso una tale sensibilità, se fosse possibile anche ricorrendo a una pausa che sia proficua per una riflessione per tutti". Queste le parole del premier, Giuseppe Conte, nel corso della conferenza stampa di fine anno, parlando dei fatti di San Siro. "Un segnale forte non sarebbe male ma lascio alle autorità competenti la valutazione. Questi comportamenti sono inaccettabili e meriterebbero una severa reazione".

IL PREFETTO - Nella riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuta stamani a Milano si è valutato anche il dispositivo di sicurezza messo in campo, alla presenza dei vertici delle Forze dell'ordine. "Mah, su questo si saprà di più nei prossimi giorni - ha risposto il prefetto Renato Saccone ai giornalisti che chiedevano se si poteva fare di più per impedire l'agguato ultrà - Aspettiamo l'esito delle indagini ma è ovvio che tutto nasce dalle segnalazioni di polizia prima della partita, quelle di provenienza, perché si è scortati se si è organizzati. Se i viaggi in trasferta sono spontanei, no".

L'INTERROGATORIO - Saranno interrogati domani Luca Da Ros, Francesco Baj e Simone Tira, i tre tifosi interisti, tutti sotto i trent'anni, arrestati in relazione agli scontri pre-partita Inter-Napoli, in cui è morto travolto da un suv un altro ultrà, Daniele Belardinelli.

SETTE DASPO - In seguito ai violenti scontri tra ultras avvenuti la sera del 26 dicembre prima della partita Inter-Napoli il Questore di Milano, Marcello Cardona, ha emesso sette provvedimenti 'Daspo' a carico di altrettanti ultras interisti. Lo ha comunicato la Questura. Le indagini hanno per ora individuato nove assalitori, tre dei quali subito arrestati. Sette di loro, tutti italiani e di età compresa tra i 18 e i 48 anni, sono stati colpiti dal Daspo, esteso alle competizioni calcistiche internazionali, mentre sono tuttora in corso indagini sulla posizione degli altri due indagati, nonché sugli possibili altri partecipanti all'aggressione. Sei degli assalitori raggiunti dal provvedimento, in particolare, risultano gravati da numerosi precedenti penali, e cinque erano già stati colpiti da Daspo (emessi anche in altre province) per aver preso parte ad episodi violenti. Solo uno, un 21enne, è incensurato.

I provvedimenti avranno una durata di cinque anni per i soggetti colpiti per la prima volta e di otto anni per chi era già stato colpito in passato, e prevedono l'obbligo di presentazione alla polizia mezzora dopo l'inizio e mezzora prima della fine di ogni partita di calcio dell'Inter. Quest'ultima prescrizione però dovrà essere valutata e confermata dal gip dopo gli interrogatori, previsto per domani.


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