La Coppa delle Fiere e quella delle belve

La Coppa delle Fiere e quella delle belve
Ivan Zazzaroni
5 min

I più misurati mi hanno dato del “romanista”, del trigorianariciuto; i più “originali” hanno fatto battute su Ballando con le stelle; gli haters e gli analfabeti del calcio e temo anche della vita, un centinaio, hanno pubblicato commenti e messaggi da querela. Il peccato di cui mi sarei macchiato, la pubblicazione su questo giornale di una tabella (realizzata da Fabrizio Patania, prima firma della Lazio, con la supervisione di Massimo Perrone, universalmente riconosciuto come il giornalista sportivo più preciso d’Italia) relativa ai titoli conquistati da Roma e Lazio; tabella che segnalava un sostanziale pareggio comprendendo una Coppa delle Fiere vinta dalla Roma.
Per alcuni laziali la Coppa delle Fiere è una stronzata, non vale un tubo, è paragonabile a un torneo di burraco. Quindi, 15 a 14. Non giudico chi si appassiona a queste cose, ci sta, sono l’essenza del calcio-campanile: censuro chi offende senza sapere.
E adesso il passaggio-chiave: sabato a Radio Deejay, durante il programma che conduco con Fabio Caressa, investito dagli insulti ho detto in diretta che i tifosi, in questo caso laziali, che offendono per queste cose dovrebbero farsi curare: sottolineo, “solo quelli che offendono”. Il sito di una radio alla quale il giorno prima non avevo concesso un’intervista si è prodotto in questa simpatica sintesi: “Laziali, fatevi curare”. La “porcata” è stata ripresa da altri siti dedicati, e via con lo shit storm. Un classico.
Scrivo queste righe per chiedere scusa ai tifosi della Lazio che, travolti dal solito destino social, si sono sentiti colpiti, certamente non a quei cento stronzi che mi (ci) hanno insultato per una cosa mai detta né pensata. Facendo il giornalista non ballerino, così come Patania e Perrone, vi consegno comunque la spiegazione fornita da quest’ultimo:
«1) Il fatto che l’Uefa non consideri la Coppa delle Fiere conta davvero poco. Perché l’Uefa è talmente partigiana nei suoi ‘comportamenti’ da ritenere veri e segnalabili solo i trofei che organizza. Dovendo fare un albo d’oro del Real Madrid, l’esempio più eclatante, e copiando quello dell’Uefa bisognerebbe mettere che ha vinto 3 Intercontinentali https://it.uefa.com/teamsandplayers/teams/ club=50051/profile/history/index.html : esclusi addirittura 4 mondiali per club (che sono la stessa cosa, giusto?, anzi anche più difficili da vincere, perché non vi partecipano solo squadre europee e sudamericane, ma anche quelle di altri continenti che ogni tanto riescono a batterle). Il Real Madrid ha vinto 7 titoli mondiali https://it.wikipedia.org/ wiki/Real_Madrid_Club_de_F%C3%BAtbol ma l’Uefa, ridicolmente, ne considera solo 3.
2) La Coppa delle Fiere era una coppa vera alla quale partecipavano squadre vere: tra quelle piazzate meglio nelle varie classifiche. Nel 60-61, anno della Roma, c’erano il Barcellona, il Colonia secondo in Germania, c’era l’Inter, eccetera.
3) Il più importante almanacco del calcio europeo, curato da Salvatore Lo Presti, uscito dal 1989 al 2006, ha sempre chiamato E1 la Coppa Campioni poi Champions, E2 la Coppa Coppe, E3f la Coppa delle Fiere poi diventata E3 Uefa, assimilando quindi le due diverse denominazioni e i relativi risultati (anche nella tabelle complessive). Se avete l’edizione 2006/07, l’ultima uscita, potete vedere i curricula delle squadre italiane - che comprendono, per tutte, la Coppa delle Fiere - da pagina 970 a pagina 1015. Ma era la stessa cosa anche per i 15 o 16 volumi precedenti.
4) Il miglior sito mondiale sui risultati di calcio, implementato da statistici di ogni Paese, rsssf.com, per ogni stagione ha inserito la Coppa delle Fiere come terza coppa europea. Ecco il link dell’anno della Roma. http:// rsssf.com/ec/ec196061.html


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