Drenthe: «Robinho aveva trasformato uno scantinato in un night club»

Così l'olandese ricorda i tempi del Real Madrid: «Non c'erano motivi per lasciarmi fuori, ma puntarono su Marcelo perché piaceva di più a Valdano»
Drenthe: «Robinho aveva trasformato uno scantinato in un night club»
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MADRID (Spagna) - Estate 2007, Madrid sponda Real, nella conferenza stampa di presentazione dei nuovi acquisti merengues, accanto a Wesley Sneijder c'è Royston Drenthe, terzino olandese a tutta fascia proveniente dal Feyenoord e fresco vincitore (da protagonista assoluto) dell'Europeo Under 21 giocato in caso dai giovani orange. Sembra un crack, tutti ne parlano e le aspettative sul nipote di Edgar Davids sono elevatissime. Ma mai mantenute. A distanza di anni, in un'intervista rilasciata a FourFourTwo, l'ex calciatore dei Blancos, oggi allo Sparta Rotterdam (nonché star del rap col connazionale Ryan Babel), rivela particolari per nulla banali della sua esperienza spagnola: «Credevo di giocare molto e non c’erano motivi per lasciarmi fuori, decisero di puntare però su Marcelo probabilmente perché piaceva di più a Valdano. Mourinho di disse che mi avrebbe fatto giocare, ma poi il direttore sportivo scelse di mandarmi in prestito, pensavano che fosse la cosa migliore per me. A Madrid avevo tutto, anche la mia casa, fu difficile andare via. Molti club erano interessati a me, ma il Real era sempre nella mia testa».

ROBINHO - L'amicizia con Robinho potrebbe aver compromesso la sua affermazione a Madrid: «Guti con me è stato eccezionale, si è comportato benissimo e lui era l’’uomo’ del Real, una leggenda. Ho sviluppato un ottimo rapporto anche con Robinho poco dopo il mio arrivo. Lui aveva trasformato il suo scantinato in un mini-night club e noi spesso ci andavamo». Eppure la lotta per portarlo nella capitale spagnola fu serrata: «C’erano 16 club che mi volevano, avevo parlato sia con il presidente del Barcellona Laporta che con il direttore sportivo del Real Madrid Mijatovic e scelsi proprio il Real. Tutti mi offrivano contratti da cinque anni a condizioni più o meno simili, ma quando sono arrivati i Blancos ho presto la mia decisione definitiva».


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