© ANSA Agenti sportivi, chiusa la prima sessione di esami al Coni
ROMA - Si è chiusa la prima sessione del tanto atteso Esame di abilitazione CONI per diventare Agenti sportivi, stabilito dalla nota legge del dicembre 2017, che ha reintrodotto l’obbligo del superamento dello stesso per l’iscrizione all’Albo/Registro per poter esercitare l’attività di Procuratore sportivo. Il CONI, con Delibera del luglio 2018, su preciso volere del Presidente Malagò, ha costituito il nuovo Regolamento degli Agenti e Procuratori sportivi che disciplinerà per il futuro le regole di accesso a questa professione, dopo anni di caos normativo e di polemiche sulla figura dell’Agente. Le novità reintrodotte prevedono l’istituzione di questo Albo/Registro nazionale degli Agenti sportivi a cui accedere, previo esame, rispondendo ad alcuni requisiti di legge, estremamente rigorosi, in primis quelli di non aver riportato condanne penali e/o sportive o violazioni, ad esempio, della normativa antidoping. D’ora in poi, insomma, chiunque voglia esercitare l’attività di Procuratore, dovrà svolgere (e superare) un vero e proprio esame per poi iscriversi al Registro del CONI, in quanto la norma riporta testualmente “agli sportivi e alle Società affiliate ad una Federazione sportiva è vietato avvalersi di soggetti non iscritti al Registro, pena la nullità dei contratti”. Tra i nuovi “paletti” fissati dal legislatore, oltre al ritorno ad un articolato esame per l’iscrizione al Registro/Albo, ci sono tutta una serie di controlli sui compensi e sui familiari dell’atleta, il tutto alla “luce del sole” e senza più doversi attenere ai bilanci della Società che, fino ad oggi, indicavano genericamente le spese sostenute dai Procuratori, senza specifiche; circostanza questa che, in alcuni casi, ha suscitato un vero vespaio di polemiche. La prima tornata di esame della sessione 2019 ha avuto inizio lo scorso 7 marzo e si è conclusa nelle scorse settimane, ed hanno aderito al Bando di iscrizione più di un migliaio di candidati: dopo la prova scritta e quella orale, sono risultati idonei in un numero di 93, a conferma della difficoltà di un esame estremamente competitivo, voluto dal Presidente Malagò, proprio perché l’accesso a questa professione sia consentito a veri e propri professionisti preparati e di qualità. Il Bando d’esame, lo ricordiamo, prevedeva una prova scritta, tramite test a risposta multipla, su argomenti quali Giustizia sportiva, Ordinamento sportivo, Professionismo sportivo, Antidoping, Diritto privato generale, Diritto Amministrativo generale ed infine Regolamento CONI degli Agenti sportivi.
La seconda sessione si terrà presumibilmente tra ottobre e novembre di quest’anno, e sono già previsti moltissimi candidati che vogliono accedere ad una professione che, come noto, attrae moltissimi giovani. La Commissione esaminatrice, per la sessione 2019, nominata dal CONI, si compone di autorevoli figure del Diritto e della Giustizia sportiva e sarà sempre presieduta dall’avv. Antonio Conte – ex Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma, noto legale di Diritto sportivo, docente di numerosi corsi di formazione sulla Giustizia sportiva in Italia – e dal Professor Ferruccio Auletta, Ordinario di Procedura civile, dai Professori Massimo Proto e Saverio Ruperto, Ordinari di Diritto privato, dall’avv. Stefano Palazzi e dall’avv. Lorenzo Attolico della Corte sportiva d’Appello della Federazione Italiana Gioco Calcio, dall’avv. Gian Michele Gentile, altro riconosciuto esperto di Diritto sportivo, dall’avv. Dario Canovi, storico Procuratore di calciatori, dall’avv. Mario Vigna della Procura Antidoping del Coni, dall’avv. Pierfilippo Capello, altro grande esperto di Diritto sportivo. Naturalmente, come è noto, la maggior parte di chi accede a questa professione vuole trovare sbocco lavorativo nel mondo del calcio, sin dalla prossima finestra di mercato del 1 luglio, ma, ormai, tutte le Federazioni sportive italiane - che hanno al loro interno atleti professionisti - hanno sempre più rapporti con la figura del Procuratore/Agente sportivo. Figura questa che da oggi è regolata, con rigore, da un vero e proprio Registro nazionale e da un esame di accesso, di competenza CONI, che garantisce e garantirà l’alta qualità della preparazione ed un’idonea formazione tecnico-giuridica, di chiunque vorrà esercitare questa professione di grande fascino anche mediatico.