Malagò: "Io presidente della Roma? Non abbandono il mio impegno al CONI"

Il numero 1 dello sport italiano: "Sindaco della capitale? Non sono interessato ad alcuna vicenda politica."
Malagò: "Io presidente della Roma? Non abbandono il mio impegno al CONI"© Getty Images
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ROMA - "Io presidente della Roma? La Roma è parte della mia storia e della mia vita, ma da presidente del CONI ho un ruolo pubblico, terzo. Non si possono fare due cose contemporaneamente, poi la Roma è una società quotata in borsa". Lo ha detto il presidente del CONI Giovanni Malagò, ospite ai microfoni di Radio Anch'Io Sport su Radio1. "Io devo portare avanti il mio impegno al CONI, sono stato eletto dal mio mondo di 12 milioni di persone tesserate, con una maggioranza importante. Non posso abbandonare questo impegno".

Sindaco di Roma?

Sulla possibilità di candidarsi a sindaco della capitale ha così commentato: "Non sono interessato ad alcuna vicenda politica. Non sono in competizione con nessuno, ma devo solo tutelare e difendere il mondo dello sport. Non è nell'ambito delle mie prospettive future, nel modo più assoluto".

La nazionale femminile di calcio al Quirinale

 "Ieri mi ha chiamato il presidente della Repubblica che mi ha chiesto di incontrare le ragazze della nazionale femminile di calcio, giovedì le vuole ricevere al Quirinale. Il Paese è orgoglioso di loro", ha aggiunto Malagò.

Sì al professionismo ma non solo per le calciatrici

"Il professionismo? E' un tema che mi appassiona, se ne parla tantissimo. E' indispensabile che venga riconosciuto, ma non deve riguardare solo le ragazze del calcio. Sono un portabandiera di questi riconoscimento. Non trovo giusto, e sono anni che ne discuto, che tutto questo sia esploso solo ora in virtù di queste meravigliose ragazze. Perchè in realtà ci sono atlete, insieme a quelle del calcio, che meriterebbero questo status dal punto di vista giuridico", aggiunge. Il presidente del CONI, però, poi spiega: "Se oggi sei dilettante e diventi professionista, la società che ti paga deve integrare una serie di oneri supplementari che sono un sacrosanto diritto ma che le società, salvo rari casi, oggi non possono permettersi. Il credito di imposta è una cosa su cui si può lavorare, reinvestendo nell'impiantistica o nei settori giovanili". Secondo il numero 1 dello sport italiano, pertanto, "bisogna individuare una soglia vera del concetto fra dilettantimi e professionsmo". Sulla tempistica annunciata dal presidente della FIGC Gravina (luglio 2020, ndr), Malagò conclude: "Sono concorde con lui, con ulteriuori integrazioni. Bisogna cambiare la legge del 1981 che riconosce solo agli uomomi questo status".


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