© Getty ImagesROMA - I due voti espressi a favore di Momo Salah per il premio di miglior giocatore dell'anno dal ct Shawky Gharib e dal capitano dell'Egitto Ahmed Elmohamady non sono stati convalidati per un vizio di forma: le due firme erano in maiuscolo e dunque "non sembravano vere", e mancava anche la firma obbligatoria del segretario generale della Federazione egiziana. A fare chiarezza davanti alle rimostranze partite dal Cairo è la stessa Fifa, spiegando che le votazioni - che hanno premiato Lionel Messi davanti a Cristiano Ronaldo e Virgil Van Dijk, con Salah quarto - sono state supervisionate da un osservatore indipendente, la Pwc, che per due volte ha contattato la Federazione egiziana per sistemare le cose ma senza ottenere risposta.
Salah, tra l'altro, non aveva preso benissimo il mancato supporto dei propri connazionali, tanto da cancellare il riferimento alla nazionale egiziana dal suo profilo Twitter. Resta in sospeso la questione legata al voto di Juan Barrera, capitano del Nicaragua, che ha affermato di non aver espresso alcuna preferenza anche se poi gli sono stati attribuiti i voti a Messi e Klopp. La Fifa ha chiesto alla Federazione del Nicaragua di approfondire quanto accaduto mentre per quanto riguarda il Sudan (la Federazione afferma che i voti inviati erano diversi da quelli poi pubblicati), da Zurigo sostengono l'assenza di qualsiasi irregolarità.