Esame di abilitazione Coni per diventare Agenti sportivi, chiusa la prima sessione

Hanno aderito al doppio Bando di iscrizione oltre 1.500 candidati, dei quali hanno superato la prova scritta e quella orale, risultando idonei, solo in 106
Esame di abilitazione Coni per diventare Agenti sportivi, chiusa la prima sessione
5 min

Si è chiusa, in questi ultimi giorni, la sessione 2019 del tanto atteso 1° Esame di abilitazione CONI per diventare Agenti sportivi, stabilito dalla nota legge del dicembre 2017, che ha reintrodotto l’obbligo del superamento dello stesso per l’iscrizione all’Albo/Registro per poter poi esercitare l’attività di “Procuratore sportivo”.

Il CONI, con Delibera del luglio 2018, su preciso volere del Presidente Malagò, ha costituito il nuovo Regolamento degli Agenti e Procuratori sportivi che disciplinerà per il futuro le regole di accesso a questa professione, dopo anni di caos normativo e dopo tante polemiche sulla figura dell’Agente, soprattutto nel mondo del Calcio. Questo Regolamento, ha introdotto tantissime novità normative, prima fra tutte, l’obbligo di superare un esame per essere poi iscritto al Registro nazionale degli Agenti sportivi; nonché, per poter partecipare a questo esame, poi, sono stati istituiti alcuni requisiti di legge, estremamente rigorosi, in primis, quelli di non aver riportato condanne penali e/o sportive o violazioni, ad esempio, della normativa antidoping.

D’ora in poi, insomma, chiunque voglia esercitare l’attività di Agente, dovrà svolgere (e superare) un vero e proprio esame per poi iscriversi al Registro del CONI, in quanto la norma riporta testualmente “agli sportivi e alle Società affiliate ad una Federazione sportiva è vietato avvalersi di soggetti non iscritti al Registro, pena la nullità dei contratti”.

Tra i nuovi “paletti” fissati dal legislatore, oltre al ritorno ad un articolato esame per l’iscrizione al Registro/Albo, ci sono tutta una serie di controlli sui compensi, il tutto alla “luce del sole” e senza più doversi attenere ai bilanci della Società che, fino ad oggi, indicavano genericamente le spese sostenute dai Procuratori, senza specifiche; circostanza questa che, in alcuni casi, ha suscitato un vero vespaio di polemiche, soprattutto nel mondo del Calcio.

In tantissimi hanno tentato di superare la prima sessione 2019, a dimostrazione del grande interesse che c’è da parte di tanti giovani, e non solo, verso questa che potrebbe essere in futuro una delle “professioni” più ambite nel mondo dello sport. Il primo esame organizzato dal CONI, si è svolto in due tornate, per la sessione 2019: la prima a marzo, la seconda alla fine dello scorso mese di ottobre.

Hanno aderito al doppio Bando di iscrizione, promulgato dal CONI, oltre 1.500 candidati, dei quali hanno superato la prova scritta e quella orale, risultando idonei, solo in 106, a dimostrazione della difficoltà di un esame che permetterà solo a chi è effettivamente preparato, nelle materie di cui alla normativa, di poter svolgere questa ambita professione. Il Bando d’esame, lo ricordiamo, prevedeva una prova scritta, tramite test a risposta multipla, ed una orale su argomenti quali Giustizia sportiva, Ordinamento sportivo, Professionismo sportivo, Antidoping, Diritto privato generale, Diritto Amministrativo generale ed infine Regolamento CONI degli Agenti sportivi.

Altro elemento indicativo della volontà del CONI di rendere questo esame, una prova con un elevato livello qualitativo, è stata la composizione della Commissione esaminatrice, della prima sessione 2019, appena conclusa: c’erano tutte figure autorevoli e notissime nell’ambito del Diritto e della Giustizia sportiva a partire dal Presidente, l’avv. Antonio Conte – ex Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma, noto legale di Diritto sportivo, docente di numerosi corsi di formazione sulla Giustizia sportiva in Italia – al Professor Ferruccio Auletta, Ordinario di Procedura civile, ai Professori Massimo Proto e Saverio Ruperto, Ordinari di Diritto privato, all’avv. Stefano Palazzi ed all’avv. Lorenzo Attolico della Corte sportiva d’Appello della Federazione Italiana Gioco Calcio, all’avv. Gian Michele Gentile, altro riconosciuto esperto di Diritto sportivo, all’avv. Dario Canovi, storico Procuratore di calciatori, all’avv. Mario Vigna della Procura Antidoping del Coni, all’avv. Pierfilippo Capello, altro grande esperto di Diritto sportivo, al dott. Marco Arpino, esperto di Regolamenti del CONI e referente delle Federazioni.

Naturalmente, come è noto, la maggior parte di chi accede a questa professione vuole trovare sbocco lavorativo nel mondo del Calcio, sin dalla prossima finestra di mercato del gennaio 2020, ma, ormai, tutte le Federazioni sportive italiane - che hanno al loro interno atleti professionisti - hanno sempre più rapporti con la figura del Procuratore/Agente sportivo e, sicuramente, molti di questi “nuovi Procuratori” si presenteranno per superare l’esame specialistico che ogni Federazione sta organizzando per la costituzione del proprio Registro Agenti interno.

In ogni caso, bisogna riconoscere grande merito al CONI, ed al Presidente Malagò che ha voluto fortemente l’innovazione normativa, per questo importante passaggio storico per lo sport, che ha costruito questa nuova figura di Agente sportivo che da oggi è regolata, con rigore, da un vero e proprio Registro nazionale, e soprattutto da un esame di accesso, che garantisce e garantirà l’alta qualità della preparazione, ed un’idonea formazione tecnico-giuridica, di chiunque vorrà esercitare questa professione di grande fascino anche mediatico.
 
 


© RIPRODUZIONE RISERVATA