Napoli e Milan stanno camminando da soli

Napoli e Milan stanno camminando da soli© LAPRESSE
Ivan Zazzaroni
3 min

Stanno camminando da soli, a differenza dei loro prossimi avversari, i nuovi giganti del Liverpool che dominano la Premier e che per tradizione universalmente invidiata non possono conoscere abbandoni temporanei, né insonnie d’amore. Sono soli, Insigne e compagni, poiché ancora in aperto contrasto col presidente; soli, poiché anche parte della tifoseria, giustamente delusa dai risultati e da atteggiamenti incomprensibili, ha voluto marcare le distanze.

Il Napoli visto a San Siro mi ha fatto una strana impressione, l’ho visto fragile come non mai; fragile nonostante la buona volontà, l’impegno: ha messo in campo l’ansia, l’insicurezza e la disarmonia delle ultime, complicatissime e insopportabili settimane. All’inizio Ancelotti si è concesso alcune scelte forti in funzione del passaggio agli ottavi di Champions, l’obiettivo a vista: ha infatti rinunciato a Mertens, Fabian e Manolas per Lozano, Elmas e Maksimovic (per la verità devo ancora capire se in questo momento il greco sia preferibile al serbo): sulle prime la squadra, stralunata, ha faticato a riconoscere sé stessa soffrendo l’aggressività del Milan: errori di battuta, difficoltà nell’uscita e una colpevole insistenza nei lanci lunghi per tre attaccanti fisicamente sovrastati dai difensori di Pioli hanno caratterizzato il primo tempo nel quale, una volta ottenuto il vantaggio, il Napoli si è peraltro fatto subito riprendere.

Qualcosa di buono ha messo insieme nella ripresa, quasi sempre in contropiede però: raro e poco convinto il ricorso al manovrato, al palleggio: Zielinski è ancora lontano da una condizione accettabile, Allan era al rientro e Elmas si è preoccupato soprattutto degli equilibri. Sempre nella seconda parte si è rivisto il 4-3-3 (Younes e Lozano sugli esterni) ma gli effetti non sono stati esaltanti. Un paio di situazioni favorevoli le ha create anche il Milan, che quanto a problemi non è secondo a nessuno. Ribadisco: da troppi giorni il Napoli, oggi senza sorrisi e lontano 15 punti dalla Juve, sta camminando da solo: lo sarà anche nelle prossime ore, quelle che precederanno l’appuntamento fin qui più importante, o De Laurentiis proverà a dare una mano a un gruppo che, abbandonato dalla società, ha dimostrato di non potercela fare? Anche il Milan avrebbe bisogno di un reset prima tecnico che mentale. Pioli le sta provando tutte: i continui cambiamenti che impone alla squadra ne denunciano decisamente i limiti.


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