La patata bollente

La patata bollente© Inter via Getty Images
Ivan Zazzaroni
3 min

È ufficiale: ce l’hanno col decisionista Dal Pino che in meno di un mese ha battuto tutti i record di rotture di palle. Dopo le diffide e le minacce di richiesta di risarcimento danni da parte di alcune società (si parla di Udinese, Milan, Fiorentina e altre) che la scorsa settimana si erano ribellate alle porte chiuse, e dopo le offese di Zhang nelle due versioni, milanese e londinese, nella serata di ieri il neo presidente della Lega ha ricevuto dal ministro dello sport Spadafora e dal presidente della federcalcio Gravina, che l’ha subito appoggiato, la patata bollente della trasmissione in chiaro del campionato.

Nella lettera inviata a Gravina, Spadafora ha motivato così la moral suasion: «… ritengo opportuno sottolineare la vocazione più autentica dello sport, e quindi del calcio, e cioè quella di unire e consentire a tutti di godere di uno spettacolo senza ansie, né paure».

Parole scelte con cura, apprezzabile l’iniziativa che si scontra tuttavia con l’impossibilità da parte della Lega di soddisfare la richiesta.

Per una serie di motivi. Il primo è che i diritti del chiaro per la A non sono previsti, non esistono. Da noi le partite sono a pagamento e Sky, “inglobata” Dazn, ha un’esclusiva che le costa complessivamente un miliardo e cento milioni l’anno (per inciso, l’emergenza coronavirus sta costringendo a casa, al telelavoro, 2.600 suoi dipendenti).

Il secondo, direttamente collegabile al primo, è che quasi 4 milioni di abbonati che pagano per vedere le partite potrebbero non gradire (eufemismo) l’estensione e allora partirebbero richieste di rimborso - legittime - ritenute inaffrontabili.

E tuttavia - come ci è stato ricordato dalle istituzioni e dall’intelligenza - il Paese è in stato d’emergenza e ciò consente al governo di assumere e promuovere iniziative straordinarie (un decreto). Magari valutandone il costo, in termini legali ed economici.

In queste ore ogni azienda, direi anche ogni cittadino, dal piú ricco al piú povero, accusa perdite economiche. Tutto quello che può aiutare ad alleggerire la crescente pressione negativa della gente stressata dai provvedimenti va accolto positivamente. Per Sky e Dazn - e non è solo un dettaglio consolatorio - uno spot eccezionale. In fondo, il calcio è da sempre uno strumento sociale.

Per quello italiano, dopo le infelici esibizioni delle ultime ore, un’autentica catarsi. Basta la parola.

PS. Mi risulta che già una volta, nei giorni scorsi, Dal Pino - protetto dai contratti - abbia risposto negativamente a un invito identico rivoltogli informalmente dal ministro.


© RIPRODUZIONE RISERVATA