Caliendo attacca l'Aic

Lo storico procuratore non ha gradito la presa di posizione del sindacato dei calciatori sulla crisi del pallone e ha preso posizione.
Caliendo attacca l'Aic
Andrea Ramazzotti
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MILANO - Antonio Caliendo, storico procuratore del mondo del calcio con un carnet personale di almeno 140 campioni diversi gestiti in tutta l sua carriera (12 dei 22 giocatori in campo dal 1' nella finale del Mondiale del 1990 erano suoi assistiti), le cose che pensa non le manda a dire e anche stavolta è entrato prepotentemente nella polemica sportiva in corso in Italia, sul futuro del calcio italiano, e sui tempi necessari perché questo sport ridiventi protagonista della nostra vita e delle nostre case. È bastato che le agenzie battessero le dichiarazioni di Damiano Tommasi, presidente dell’Aic che in un'intervista a Radio 1, all’interno del programma “Cento città”, ha spiegato: “La voglia e la speranza è quella di poter tornare ad allenarsi e a giocare. Si stanno cercando le modifiche regolamentari per poter andare oltre il 30 giugno con il campionato. Almeno per la serie A serviranno 45 giorni di preparazione per poter concludere tutto. Se c'è questa prospettiva siamo contenti di ripartire. Il tema economico per la nostra associazione è particolare. Come sindacato rappresentiamo tutti i calciatori. Più della metà dei giocatori di Lega Pro, senza dimenticare la serie D, con lo stipendio paga l'affitto o i mutui e mantiene la famiglia. Non sono le cifre che uno immagina. C'è poi una parte alta dei professionisti e lì il tema è la patrimonializzazione di gestione delle società di serie A. I giocatori sono già sulla lunghezza d'onda di capire come si possa sostenere il sistema e come andare incontro alle società, dipenderà molto dal fatto se si tornerà in campo o no. Vorrei precisare che la cassa integrazione su cui lavoriamo riguarda i giocatori con i redditi più bassi, con il minimo contrattuale”.

CALIENDO RISPONDE - Caliendo non ha fatto sconti: “Questi signori dell’Aic – ha detto Caliendo - sono incapaci di qualsiasi iniziativa per produrre benessere per i calciatori. Sono straordinari a recarsi nei ritiri delle squadre per incassare le iscrizioni dai vari capitani o a passare da Modena a ritirare l’assegno annuo per la concessione dei diritti per la pubblicazione degli album “Panini“ o per proseguire tutte le altre iniziative che già ai tempi di Campana erano attivate. Vedi assicurazioni! Oltre a minacciare scioperi cosa hanno prodotto questi signori a favore dei calciatori specialmente per quelli delle serie inferiori? Niente! Conosco delle realtà nel calcio che mi hanno spinto a prendere delle iniziative per tutelare la vita dei calciatori nel dopo carriera. Cosa fa o sta facendo o cosa ha fatto l’AIC per tutelare i calciatori del calcio inferiore? Organizza un evento annuale a favore di chi, non si sa. Certamente sono sempre in prima linea per proporsi per ruoli sempre più importanti nel calcio. Per fortuna c’è Gravina che ha preso il posto molto ambito da certi personaggi che non pensano altro che alla propria carriera”.


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