Collina: "Fallo di mano? Conterà più l'immediatezza che la volontarietà"

Il presidente della commissione arbitri: "Il var è un processo irreversibile. Ci sono più pro che contro"
31. Pierluigi Collina© AFPS
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"Preciso subito che l'Ifab si riunisce una volta all'anno, ma lavora, studia e valuta per tutto il resto della stagione. Rispetto a prima, oggi ci sono delle commissioni formate da persone che di calcio ne sanno: penso a una parte più tecnica, che prevede anche arbitri, insieme a esperti, ex calciatori ed ex allenatori del calibro di Figo, Boban, Nakata, Wenger, Maturana, rappresentanti del FifPro e delle leghe. Quindi mi viene da ridere quando sento dire che quelli dell'Ifab sono dei parrucconi". Dai microfoni di Radio 24, Pierluigi Collina, che è presidente della commissione arbitri della Fifa e membro dell'Ifab, cerca di fare chiarezza sulle novità regolamentari in vista della prossima stagione che non si sa ancora quando partirà. "Direi che quest'anno ci siamo focalizzati soprattutto sul rifinire i tanti cambiamenti introdotti nel 2019-2020 - spiega Collina -, alla luce di quanto visto in questa metà o poco più di stagione. Mi riferisco per esempio al calcio di rinvio, perché quello già giocato all'interno dell'area di rigore è stato sicuramente positivo, ha velocizzato la ripresa di gioco. Lo abbiamo prontamente adeguato a ogni possibile sfumatura, così come il tocco di mano da cui scaturisce un gol o un assist. In questo caso abbiamo cercato di definire dove inizia un braccio e dove finisce la spalla, cosa che prima veniva lasciata all'interpretazione. Prima venivano puniti falli di mano assolutamente involontari, come quello per cui venne annullato un gol a Neymar nella finale della Champions 2015 a Berlino, ora abbiamo codificato che la volontarietà è solo uno dei criteri per rendere punibile un fallo di questo tipo. Più semplicemente, da adesso qualunque tocco con la mano sarà punito se causerà o favorirà una segnatura della rete, che sia un gol o un assist. Il criterio che conta è l'immediatezza, non la volontarietà".

"Var? Ha più pro che contro"

Secondo Collina l'utilizzo del Var è un processo irreversibile? "Assolutamente sì. Dovremo cercare di continuare a migliorarlo, e lo stiamo facendo in questi anni. Dobbiamo però far sì che il Var venga applicato in maniera più omogenea in tutto il mondo, questo strumento deve diventare più democratico e quindi utilizzabile anche da paesi con meno risorse umane ed economiche seppur in versione ridotta, in versione light. Non dimentichiamoci che c'è sempre un uomo dietro al Var - puntualizza . La componente umana è sempre fondamentale, parliamo infatti di una tecnologia al servizio dell'uomo. Va salvaguardata quindi la centralità dell'arbitro di campo come decisore finale. Negli episodi interpretabili è proprio il direttore di gara, e non l'arbitro al Var, che deve rivedere le immagini e prendere una decisione". Per Collina, il bilancio complessivo del var è positivo. "Ci sono più pro che contro. Quando le cose vanno bene, ovviamente, si cerca sempre di alzare l'asticella. In questi anni abbiamo però migliorato anche la stessa tecnologia, che oggi è in grado di offrire risposte migliori". A Collina viene poi chiesto un giudizio sul tempo effettivo, e se ci si potrà arrivare anche nel calcio "All'Ifab ne abbiamo discusso - replica -, e come Fifa abbiamo cercato di aumentare i minuti di recupero all'interno di un match. Il Mondiale del 2018 ha rappresentato la svolta, visto che siamo passati da tre a sei minuti di recupero di media. Abbiamo parlato nello specifico anche del tempo effettivo, ma già ora direi che non siamo lontani dai 60 minuti di tempo effettivo a partita".


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