Superlega, il retroscena: ecco perchè le inglesi si sono ritirate

Le pressioni esercitate dalla Uefa, il ruolo del Governo, dei tecnici e giocatori. Ma soprattutto la rivolta dei tifosi. Scopri i dettagli
Superlega, il retroscena: ecco perchè le inglesi si sono ritirate© EPA
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Un lavoro di squadra. Un po' la stampa. Un po' il governo (con Boris Johnson, via Twitter, che elogia Manchester City e Chelsea e si augura che gli altri seguano il suo esempio). Un po' gli allenatori (da Klopp in evidente imbarazzo lunedì sera davanti alle telecamere, alle dure parole di Guardiola oggi). Un po' i giocatori, specie quelli del Manchester United, uno degli artefici del progetto: da Luke Shaw a Bruno Fernandes a Marcus Rashford. E tanto, diciamolo, i tifosi. Non solo sui social, ma anche per le strade delle città a farsi sentire davanti alle sedi e davanti agli stadi. Come quello del Chelsea, ieri sera. Più di un migliaio a bloccare il traffico - e l'autobus del Brighton - sulla Fulham Road. C'è voluto Petr Cech a farli calmare e lasciare passare il torpedone. Mentre, nel frattempo, una delegazione di giocatori guidata da Cesar Azpilicueta e Antonio Rudiger andava a fare pressioni sul presidente Bruce Buck, in stretto contatto con Roman Abramovich. Il magnate russo - mai pienamente convinto del progetto ma che, come altre squadre, aveva aderito per non essere escluso - ha dato l'ok in serata.

Il no del Manchester City di Guardiola

A ruota è seguito il Manchester City. Che in precedenza aveva fatto sapere che, per loro, la Super Lega non era un must, che forse i numeri non c'erano tutti, ma che visto che partecipavano le altre big avrebbero partecipato pure loro. Del resto, con i soldi di Abu Dhabi alle spalle ti puoi permettere certi atteggiamenti. Non è una coincidenza forse che i primi due club a chiamarsi fuori siano City e Chelsea, cioè le due società con le spalle (economicamente parlando) più larghe. Possono permettersi certe cose che altri non possono.

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