New York è rossonera: il derby Milan-Inter visto nel club di Jay Z

Da un'idea di Gazidis, trecento tifosi hanno riempito il 40/40, club cult di proprietà del rapper statunitense, nel cuore di Manhattan. Clima da stadio per un evento straordinario e, forse, l'inizio di una nuova strategia di marketing sul modello Premier
New York è rossonera: il derby Milan-Inter visto nel club di Jay Z
Massimo Basile
4 min

NEW YORK - Divani, specchi, Vip lounge, pareti in rovere, secchielli con champagne. E tanto Milan. Sciarpe e magliette rossonere, corpi accaldati, mani protese verso gli schermi al plasma con immagini del derby. Nel club '40/40', di proprietà del rapper Jay-Z, nel cuore di Manhattan, domenica c'era solo il Milan, con trecento tifosi arrivati da tutta New York, New Jersey, Texas, i venticinque del Milan Club Philadelphia, i dieci da Boston. C'è chi ha rinviato di un giorno la partenza per Disneyland con la famiglia, per non mancare. La partita con l'Inter è finita in pareggio, ma qui i rossoneri hanno stravinto: mai era stato organizzato da un club italiano un evento di questa portata a Manhattan, a ingresso libero, e con così tanta gente. Per un lungo pomeriggio, New York è stata rossonera.

L'inizio

Merito dell’Ad del club, Ivan Gazidis. Mesi fa era rimasto colpito da un gesto: in cura nella Grande Mela, aveva ricevuto dal Milan Club New York una sciarpa e un mazzo di fiori come segno di incoraggiamento. Un mese fa Gazidis ha inviato un'email al board del club di tifosi, proponendo un evento in vista del derby. Fedele al dna, il Milan si è mosso in grande. Si è affidato all'agenzia di entertainment 'Roc Nation', fondata da Jay-Z e di proprietà dell'imprenditore Michael Rapino, che conta tra i clienti star dello spettacolo e dello sport come Rihanna e il giocatore della Nba LaMelo Ball. Il resto è stato sotto gli occhi di tutti. Clima ‘metropolitan’, personale ‘friendly’, tifo da stadio. La società rossonera lavora a eventi a livello globale, dal titolo "From Milan to Many", in stile Premier League. Ne era stato organizzato uno a Dubai per la sfida di Champions League con il Porto, ma qui c'erano tifosi veri. "Il club ha avuto la conferma che può contare su di noi - commenta Franco Zagari, del Milan Club New York - C'erano 250 sciarpe in regalo ma non sono bastate. Sono arrivate più persone del previsto". Era obbligatorio il pass vaccinale. All'ingresso, il poderoso servizio di sicurezza non faceva eccezioni.

Jay-Z, i tifosi del Milan nel suo club di Manhattan

E' solo l'inizio. Frankie Lo Piccolo, proprietario del ristorante "Sweetberry Bowls" a Glen Rock, New Jersey, stringe una riproduzione del trofeo della Champions. "Sono tifoso grazie a mio padre, che non c'è più - racconta - era di Palermo ed era milanista". "Che cosa pensi possiamo fare per migliorare l'evento?", chiede a fine serata Jordan Charlupski, maglietta del Milan, direttore di Roc Nation, laurea in Sport Management all'Università del Michigan. "Puntiamo a organizzare nuovi eventi in futuro", aggiunge. Il Milan ha indicato la strada. La nuova frontiera americana della Serie A da ieri è un po' più rossonera. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA