Morosini, il commovente ricordo della fidanzata a dieci anni dalla morte in campo

Piermario si è spento il 14 aprile 2012 nel corso della trasferta del suo Livorno in casa del Pescara, in seguito ad una improvvisa crisi cardiaca
Morosini, il commovente ricordo della fidanzata a dieci anni dalla morte in campo
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"Il finale della sua vita non ha niente a che fare con quel che lui è stato, quello che ha lasciato e quello che la morte non è riuscita ad esaurire". Anna Vavassori ricorda per la prima volta pubblicamente Piermario Morosini a dieci anni dalla tragica scomparsa sul campo a soli 25 anni, al 31' della trasferta del suo Livorno in casa del Pescara, quel maledetto 14 aprile 2012. A colpirlo fu una improvvisa crisi cardiaca causata da una rara malattia ereditaria, la cardiomiopatia aritmogena. Le parole che la giovane fidanzata riferisce all'Ansa restituiscono frammenti di un dolore immenso e di un sentimento che non si arrende.

La fidanzata Anna Vavassori ricorda Piermario Morosini

"Ci sono giorni malinconici in cui è più doloroso affrontare la quotidianità - ammette Anna -  con alti e bassi emotivi impossibili da descrivere, che può capire soltanto chi vive qualcosa di simile. L'amore è stato tanto e il fatto che io riesca a nutrirmi di questo e a donarlo mi permette di dire quanta vita c'è stata anche dopo la morte di Mario". Tanta da, prosegue, poterla tramandare oggi per "ricordarci di guardarci negli occhi". E "sapere riconoscere cosa c'è stato, quali sogni non possono essere messi da parte, quali luci non possono essere spente. Piermario era capace di generare cose bellissime con il suo carisma, l'affabilità, il sorriso, la bellezza e l'empatia". Nei ricordi di Anna si fondono "le onde del mare toscano, le andate e i ritorni a casa, le canzoni per condividersi, Ligabue e Jovanotti. Le righe di un canto Navajo che ci fa sentire che chi muore non dorme, resta in mille venti che soffiano (Sono in mille venti che soffiano. Sono lo scintillio del diamante sulla neve). Anna riprende anche un altro passo di un testo scritto questa volta dall'attore Filippo Timi: "Dare valore al tempo e ai legami d'amore costruiti da Mario oggi significa anche sapere sacrificare se stessi", perché solo facendolo "l'attimo di una vita diventerà assoluto". Lo aveva letto anche ai compagni di squadra di Piermario quando il Livorno salì in Serie A nel 2014. Per ricordarsi che "non si vince mai da soli e per se stessi", per saper "non dimenticare" e perché "nessuno cammina guardandosi all'indietro". Affrontata la memoria, passati dieci anni, "questo è quello che vorrei trasmettere".

Morosini, il gesto dei suoi club e dei capitani di B

Nel weekend di Pasqua tutte le squadre in cui Piermario ha giocato (Atalanta, Livorno, Udinese, Bologna, Vicenza, Reggina e Padova) indosseranno magliette con la patch "Moro10", che verranno poi messe all'asta per raccogliere fondi per nuovi defibrillatori, e tutte le squadre di Serie B avranno la fascia da capitano in suo onore.


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