Zidane fa 50 anni: "Non vado fiero della testata a Materazzi"

A pochi giorni da un compleanno speciale l'ex centrocampista francese si 'confessa', ricordando la finale dei Mondiali persa contro l'Italia nel 2006: "Il cucchiaio a Buffon? Dovevo inventarmi qualcosa"
Zidane fa 50 anni: "Non vado fiero della testata a Materazzi"
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PARIGI (FRANCIA) - A quattro giorni dal suo 50esimo compleanno Zinedine Zidane (nato il 23 giugno del 1972) si è raccontato in un'intervista ai connazionali di 'Telefoot'. Uno sguardo al futuro dopo averne rivolto uno al passato e tra i temi affrontati non poteva mancare la famigerata testata rifilata all'azzurro Marco Materazzi nella finale dei Mondiali del 2006 in Germania, poi vinta dall'Italia ai calci di rigore contro la sua Francia.

Il 'cucchiaio' e la testata

"Non sono per niente fiero di quello che ho fatto - ricorda l'ex centrocampista della Juventus - ma fa parte del mio percorso". Un gesto che gli costò l'espulsione in un match che aveva sbloccato lui stesso su rigore, trasformato con un 'cucchiaio' che regalò ai 'galletti' il vantaggio poi vanificato dal pari firmato Materazzi: "Eravamo all'inizio della partita e ho pensato che ci sarebbe stato ancora tempo - dice Zidane -. Ho avuto qualche secondo per scegliere come tirare: davanti avevo un portiere che mi conosceva perfettamente (il suo compagno juventino Buffon, ndr) e dovevo inventarmi qualcosa. In quell'esecuzione c'è stata tecnica, questo è sicuro, non penso invece ci sia stata follia. Un rigore si può sbagliare, ma in quel momento è quello che dovevo fare".

Profeta in patria e in 'blanco'

Una delusione la finale del 2006 per Zidane, che la Coppa del Mondo l'ha vinta però nel 1998 disputata in Francia: "Momenti  di quelli che si desidera vivere quando si è calciatori o sportivi di alto livello - ricorda 'Zizou' -. E viverli come nel 1998 con la propria famiglia, gli amici e nel proprio Paese è stato favoloso. Sembra ieri". Tra le 'perle' della sua carriera poi lo spendido gol al volo segnato nella finale di Champions League vinta nel 2002 con il Real Madrid a spese del Bayer Leverkusen: "Non so se è stato il più bello della mia carriera, ma in ogni caso è stato il più importante. Fino a quel momento avevo vinto tutto, mi mancava solo la Champions League".

In attesa di una nuova sfida

Un trofeo poi vinto tre volte di fila (dal 2016 al 2018) da tecnico dello stesso Real: "Ho lavorato molto e avuto dei giocatori straordinari - sottolinea Zidane -. Ero io il responsabile ma avevo una squadra formidabile, da solo non puoi riuscirci e io amo l'empatia nelle mie squadre". E da 'disoccupato' di lusso aspetta una nuova sfida, che in Spagna sono sicuri sarà sulla panchina della Nazionale francese: "Il calcio è la mia passione, quello che amo. La fiamma - assicura l'ex Juve - è ancora accesa".


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