Vlahovic: "Juve, per lo scudetto non è finita"

L'attaccante sicuro: "Noi non molleremo, pensiamo partita dopo partita. Mi dispiace per Agnelli, è stato un grande presidente, ma io vado avanti in bianconero"
Vlahovic: "Juve, per lo scudetto non è finita"© EPA
Roberto Maida
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INVIATO A DOHA - Il dispiacere è forte, perché la Serbia per lui è una cosa seria. Ma il pensiero, ottimistico, è rivolto anche al futuro. Dusan Vlahovic abbandona il Qatar e il Mondiale con gli occhi che brillano quando parla della Juventus e di una possibile rincorsa-scudetto: «Dobbiamo pensare partita dopo partita, non molliamo. Noi siamo una squadra che deve lottare fino alla fine, anche se sappiamo che siamo molto distanti dal Napoli che sta giocando un grande calcio». A distanza ha seguito le vicende societarie: «Ho letto, come tutti voi. Ora vediamo, quando torno ne parleremo più in profondità. Posso dire che è un dispiacere perché Agnelli è stato un grande presidente. Ma mi hanno anche telefonato dalla società, è tutto a posto». Non va oltre, sul tema, ma sorride: «E' tutto a posto. Non sono preoccupato, io sono un calciatore e devo concentrarmi sul campo».

L'ELIMINAZIONE - Fisicamente si sente meglio. Questa è una buona notizia per la Juventus, anche se la pubalgia non smette di graffiare: «Il dolore è molto diminuito, è presente ma non è così forte. Sono stato fuori un mese e mezzo e alla fine sono riuscito a giocare una partita da titolare. Non sono al top ma sto bene. Potevo fare meglio, sicuramente». La Serbia viene eliminata anche a causa dei tanti problemi fisici dei giocatori più importanti: Vlahovic, Milinkovic, Mitrovic, Kostic. «E' un peccato in effetti - ammette - ma non voglio cercare alibi. Quando un calciatore va in campo significa che può giocare. Ora guardiamo avanti, non c'è altro da fare». 

SODDISFAZIONE - Ha segnato il primo gol in un Mondiale, che dedica «alla mia famiglia e a tutte le persone che mi supportano, nel bene e nel male», ma non può goderselo fino in fondo: «Purtroppo il risultato per la Serbia non è stato buono, quindi la mia rete non serve. Me la sono goduta solo sul momento. Non posso essere contento di andare a casa». Preferisce non tornare sull'esultanza polemica e sgraziata: «Non volevo provocare nessuno. Era solo una cosa che riguardava me». Cosa? «L'ho già spiegato in conferenza stampa». Si riferisce alle voci di gossip che hanno turbato la vigilia della partita con la Svizzera. Sulla Nazionale, che non intende ovviamente abbandonare, chiude così: «So che il ct Stojkovic resta, non ho avuto informazioni differenti. Ora dobbiamo dedicarci alle qualificazioni all'Europeo, dove vogliamo essere protagonisti».


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