Zeman: "La Juve? Il calcio è malato". E sulla dieta di Totti dice...

Intervenuto nel corso della trasmissione 'Quarta Repubblica', l'allenatore boemo dice la sua sullo scandalo che vede coinvolti i bianconeri. "Mondiali? Troppi soldi e promesse..."
Zeman: "La Juve? Il calcio è malato". E sulla dieta di Totti dice...© Getty Images
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ROMA - "Penso che il calcio rimane ancora malato e bisogna vedere se si riesce ad aggiustare. Io penso che non è solo la Juventus che ha usato certe cose. Però, dipende dalle procure e la procura di Torino è la più attiva di tutti". Così Zdenek Zeman, ospite di Nicola Porro nel corso della trasmissione 'Quarta Repubblica' su Rete 4, commenta lo scandalo che ha colpito nelle ultime settimane il club bianconero. "Penso che la Juventus sia la squadra più rappresentativa nel calcio italiano e nel mondo", sottolinea l'allenatore boemo, "quindi quando succede qualcosa con la Juventus si allargano le cose". L'ex allenatore della Roma aggiunge inoltre che lui era tifoso bianconero finché "non ho incontrato la Juventus perché poi per forza non potevo tifare se ci giocava la squadra che allenavo". Inevitabile anche un commento sugli scandali legati al doping, per il quale Zeman si è battuto a spada tratta tra la fine degli anni '90 e 2000: "Si spera che siano finiti, anche se non ci si crede visto che Wada ha dichiarato che l’Italia è il Paese con l’uso del doping più alto, in percentuale". Zeman sostiene inoltre di non aver mai avuto il sospetto che qualcuno dei suoi giocatori ne facesse uso "anche se so che un giocatore andava da uno che era riconosciuto". 

Zeman su Totti: "Francesco mi seguiva"

Zeman racconta anche i celebri metodi di allenamento che lo hanno reso famoso: "Chi fa sport vuole migliorare, fare progressi. È vero che facevo allenare i ragazzi facendoli salire sugli spalti, ma l’ha fatto anche Vittori con Mennea e Mennea qualcosa ha vinto". Sul legame che si instaura tra allenatore e calciatore il boemo svela: "Su questo dicevano che son matto perché li controllavo. Non personalmente, ma mandavo i miei amici. Ogni tanto sbagliavano, ma una volta ogni tanto va bene per tutti". Tra i giocatori che seguivano alla lettera i metodi dell'allenatore boemo c'era soprattutto Francesco Totti: "Seguiva. Anche sull’alimentazione non ha mai esagerato. Non so se lo faceva perché c’ero io, ma mangiava come un atleta vero".

Zeman e i Mondiali: "Non li avrei fatti in Qatar"

Immancabile anche una riflessione sulla Coppa del mondo in corso di svolgimento in Qatar. "Li sto vedendo, sono in Qatar perché la Fifa prende 7 miliardi e mezzo", dichiara Zeman che poi aggiunge: "Io per i soldi non li avrei fatti in Qatar. Nel calcio di oggi ci sono troppi soldi e troppe promesse, perché non tutti arrivano a rispettare quello che hanno promesso". Una sfumatura che abbraccia un argomento più ampio e complesso, come il paragone tra il calcio attuale e quello del passato. Una diatriba sulla quale Zeman non sembra voler prendere una netta posizione: "A me piace il calcio sul campo: io guardo solo il campo, i soldi non contano niente. Bisogna guardare il campo, i problemi intorno al campo se li devono risolvere loro: se c’è un sistema giusto va tutto bene, sennò va tutto male". Il 75enne tecnico nativo di Praga sottolinea però che la sua generazione "era superiore tecnicamente, a quel tempo i ragazzi potevano imparare e giocare, finivamo la scuola e andavamo in piazzetta a giocare. Oggi - insiste Zeman - solo con la scuola calcio si sta un’ora, mezz’ora si parla e mezz’ora si fanno i birilli e non imparano quello che si imparava sulla strada tecnicamente. Ho visto tanti ragazzi che si sono anche laureati, non tutti sono scemi come si dice".

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"Allenatori non si nasce: si diventa!". E su San Siro...

"Non credo che si nasca allenatori, si diventa. Magari quelli che hanno giocato e hanno smesso", è la risposta di Zeman se tutti possono intraprendere la carriera di allenatori. "Ognuno è diverso, ho cercato sempre di trattare tutti come miei figli, so che è sbagliato, loro non sempre lo hanno capito. Non c’è un giocatore che mi ha fatto impazzire, mi potevano far arrabbiare". Infine, sul possibile abbattimento dello stadio di San Siro, Zeman non ha dubbi: "A me piace tanto. Di abbatterlo non vedo la necessità", ammette il boemo.


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