Superlega contro Uefa: monta l'attesa per il parere dell'Unione Europea

Entro giovedì 15 si esprimerà nel merito l'avvocato generale della Corte di Giustizia Europea, il greco Athanasios Rantos: l'A22 di Reichart si aspetta venga riconosciuto il diritto alla concorrenza
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Torna ad infiammarsi lo scontro tra Superlega e la Uefa in concomitanza con il parere dell'Unione Europea sulle istanze proposte dai "club ribelli", raccolti dietro la società A22 con Bernd Reichart come amministratore delegato, che rivendicano il diritto alla concorrenza contro il presunto monopolio imposto dalla federazione internazionale condotta da Ceferin.

Attesa per il parere dell'avvocato Rantos

Entro giovedì 15 dicembre è dunque atteso il pronunciamento della Corte di Giustizia Europea, rappresentata nel merito dall'avvocato greco Athanasios Rantos, sulle accuse di posizione dominante da parte della Superlega nei confronti della Uefa, in contrasto con la normativa antitrust. Un parere non vincolante, ma solitamente tenuto in buon conto e che dunque potrebbe risultare decisivo in vista della sentenza definitva, attesa per il 2023.

L'ottimismo di Reichart: "Le cose devono cambiare"

L'ad di A22, Bernd Reichart, fa il punto della situazione e ostenta ottimismo sul giudizio della Corte di Giustizia Europea: "Ciao e buona sera! L'attuale monopolio Uefa sul calcio europeo per club è legale o no? La questione è attualmente all'esame della Corte di Giustizia Europea. La sentenza è attesa per l'anno prossimo. Ma questa settimana è in arrivo un passaggio interessante: un consulente della Corte chiamato 'Avvocato generale' esprimerà il suo parere. Non si tratta della sentenza della Corte ma probabilmente mostrerà quali sono le argomentazioni. Non vediamo l'ora, perché le cose devono cambiare: il monopolio Uefa non va bene. Il diritto Ue vieta a chi controlla un mercato di usare tale controllo per escludere altri. Ma la Uefa fa esattamente questo: è l'unico organizzatore delle competizioni calcistiche europee per club, ci guadagna molto bene e questo da quasi 70 anni. E allo stesso tempo si è data il diritto di approvare o respingere qualsiasi alternativa. Questa combinazioni di poteri è un evidente conflitto di interessi. La posta in gioco è quindi il monopolio della Uefa e quindi il futuro del calcio europeo per club. Sarà emozionante, vi terrò informati".


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