Mihajlovic, il dolore delle figlie: "Cuore in frantumi, fa troppo male"

Le toccanti parole dedicate sui social al padre da Virginia: "Il mio super eroe. Fa troppo male". E la sorella Viktorija lo ricorda con una poesia di Montale
Mihajlovic, il dolore delle figlie: "Cuore in frantumi, fa troppo male"© LAPRESSE
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BOLOGNA - "Il mio cuore oggi è spezzato, in frantumi. La mia anima peggio, e non riesco a continuare a parlare del mio super eroe, per me papà, per voi Sinisa Mihajlovic. Fa troppo, troppo male". Queste le parole con cui Virginia Mihajlovic parla del padre, morto ieri a 53 anni, in un messaggio su Instagram. "È dura papà. È dura. In questo momento di immensa sofferenza avrei solo bisogno di un tuo abbraccio. Non un abbraccio qualsiasi, il tuo. Mischiato al tuo profumo, che, come la tua anima, rimaneva addosso. E chi ti conosce sa a cosa mi riferisco"

Il ricordo straziante

Toccante il ricordo di papà Sinisa: "Impossibile accettare tutto questo ma trovo la forza nell’amore immenso che mi hai donato in questi anni di vita insieme, talmente forte che mi accompagnerà per il resto dei miei giorni. Dopo aver scoperto il tuo destino, ringrazio di averti avuto con me per questi anni, in cui mi hai donato tutto, tutto quello che un padre avrebbe potuto donare ad una figlia, anzi molto di più. Mi hai amata immensamente, con tutte le forze che avevi. Mi hai protetta da ogni cosa, da tutti e tutto. Tu sei stato troppo. Troppo per me. Troppo per noi". E ancora: "Ti amo papà, per sempre, sempre, sempre, sempre. Te lo griderò ogni giorno, convinta che il mio grido arriverà fin lì. Non saremo mai distanti. Ciao papà, mio grande ed Immenso amore. Promettimi che ti farai sentire, io ho ancora tanto bisogno di te".

Viktorija cita Montale

La sorella, Viktorija, ha ricordato invece il padre postando su Instagram i versi di una poesia di Eugenio Montale: "Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino. Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio. Il mio dura tuttora, nè più mi occorrono le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede. Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio non già perché con quattr'occhi forse si vede di più. Con te le ho scese perché sapevo che di noi due le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, erano le tue". E poi il commovente saluto: "Ti amo con tutto il mio cuore papà, anima pura, rara, orgoglio della mia vita, mio eroe, mio GRANDE amore. Ovunque tu sia io so amare fino a lì".


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