Prima il silenzio, poi le parole cariche di dolore. Roberto Mancini ha aspettato, mentre tutti omaggiavano Vialli con tantissimi messaggi e ricordi pubblicati sui social il ct si è chiuso nel silenzio, provando a metabolizzare e a capire, cercando di assorbire un colpo durissimo. Il giorno dopo, il Mancio, che con Gianluca - un fratello per lui - ha condiviso una vita, parla così: "Non sono stato benissimo in queste ultime ore, è una grande perdita per me, per la sua famiglia prima di tutto e per tutto il calcio italiano. Perdo un fratello, speravo in un miracolo. Ci siamo visti, abbiamo parlato, scherzato, lui era sempre di buon umore e questo un po' mi risolleva. Il nostro rapporto è stato di grande rispetto, amore, amicizia. Luca era gioia e va ricordato così", racconta in una intervista realizzata e diffusa dalla Figc.
Mancini e il Vialli Nazionale
"Luca Nazionale è stato molto bravo, ha fatto capire ai ragazzi e soprattutto ai più giovani il valore della maglia della Nazionale, cosa si poteva fare e dove si poteva arrivare. E' stata una persona di grande valore per noi e dovremo proseguire su questo. Luca era un ragazzo gioioso, sempre allegro, pochissime volte l'ho visto arrabbiato. Lui dobbiamo ricordarlo così, oltre che un professionista era un ragazzo giovane a cui piaceva la vita", aggiunge il ct.