Consiglio Federale implacabile con la Reggina, misericordioso e comprensivo con il Lecco. Il club di Saladini escluso dal prossimo campionato di Serie B per il mancato versamento all'Agenzia dell'Entrate della somma stabilita dal Tribunale di Reggio Calabria per la concessione dell'omologa dei debiti pregressi del club amaranto, richiesta lo scorso dicembre. Inutile è risultato aver sanato l'ammanco di stipendi e ritenute relativi alla scorsa stagione per complessivi 6 milioni di euro. Fatale non versare altri 700 mila euro circa per mettersi in regola nei termini. I lombardi ammessi nonostante il tardivo adempimento della scelta dell'impianto sportivo dove giocare il prossimo torneo, l'Euganeo di Padova, avvenuto lo scorso 23 giugno. Il Cf ha tenuto conto evidentemente del fatto che la finale dei playoff di Serie C era stata spostata di una settimana dall'11 al 18 giugno in conseguenza del ricorso del Siena, società ora definitivamente bocciata dalla Figc. La Reggina ha già annunciato il ricorso al Collegio di Garanzia del Coni sostenendo che le modifiche delle Noif relativamente alla ristrutturazione dei debiti non possono essere applicate retroattivamente, forte anche della disposizione del Tribunale di Reggio Calabria che ha fissato entro il 12 luglio la date per rendere regolare l'omologa dei debiti attraverso il pagamento di 700 mila euro all'Agenzia delle Entrate. La Federcalcio con il Comunicato 169 dello scorso 21 aprile aveva, invece, stabilito il termine perentorio del 20 giugno per il rilascio delle licenze nazionali anche nel caso di disposizioni diverse da parte della legge ordinaria. Esattamente il caso del club amaranto che aveva chiesto di poter aderire alla legge nº 14 del 2019 per ristrutturare i debiti pregressi a dicembre. La Figc ha ribadito l'autonomia dell'ordinamento sportivo e riammesso in B il Brescia di Cellino. Per ora. In attesa del giudizio del Coni e poi, eventualmente, di Tar del Lazio e Consiglio di Stato, un iter che dovrà concludersi obbligatoriamente entro fine agosto.