Operazione San Marzano: la sfida di patron Romano ricomincia dallo stadio

Dopo la promozione in Serie D, subito un ambizioso rilancio: l'industriale sarnese guarda lontano e punta in alto. Panchina a Giampà, nuovo stadio e obiettivo professionismo in pochi anni. Intanto la prima pietra dell'impianto è stata posata. Il presidente: «Sarà pronto in 6 mesi avremo 3500 posti a sedere coperti. Terreno di gioco sintetico europeo. Tutti i comfort come un vero gioiello sportivo illuminato che resterà del Comune ma sarà a disposizione di tutti i giovani di San Marzano. Vogliamo dire la nostra ai massimi livelli. E ce la faremo».
Operazione San Marzano: la sfida di patron Romano ricomincia dallo stadio
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SAN MARZANO SUL SARNO - Non sempre riesce, ma il più delle volte comincia così. Con un sogno. L’ultimo e più recente è stato quello di Maurizio Stirpe a Frosinone: dai dilettanti alla promozione in A. E oggi è il momento di San Marzano. Poco più di 10.000 abitanti. Se il sogno si realizza tra qualche stagione ne sentiremo parlare in B. Si chiama Felice Romano il “visionario”. Imprenditore facoltoso del ramo conserviero. La Regina il suo marchio principale con sedi in America e Canada. Fino a a due anni fa solo sostenitore del Napoli. Poi il suo istinto ha prevalso.

OPERAZIONE SAN MARZANO - Si è preso il San Marzano è poco più di un mese fa lo ha portato in serie D. Solo il primo passo. Ha ottenuto il vecchio campo sportivo comunale per 30 anni e ha posato la prima pietra per fare uno stadio nuovo. «Sarà pronto in 6 mesi - ha spiegato il patron Romano - avremo 3500 posti a sedere coperti. Terreno di gioco sintetico europeo. Tutti i comfort come un vero gioiello sportivo illuminato che resterà del Comune e metterò a disposizione di tutti i giovani di San Marzano». Porte aperte, tribuna affollata, battimani e bouffet sotto un sole asfissiante. Il Sindaco avvocato Carmela Zuottolo ha inforcato i microfoni e battezzato Romano come benefattore. Ne è seguito un video per illustrare i lavori tra fuochi artificiali e cori entusiasti. Poi Romano non si è trattenuto «nessuno mi veda come un ragazzetto sprovveduto - ha detto alla folla - la mia Azienda è leader in Europa. Il San Marzano lo sarà nel calcio campano dopo Napoli e Salernitana».

NON SOLO GIAMPA' IN PANCHINA - Proprio cisi. Romano è un vulcano. Sempre diretto. Ha già preso mister Giampà dalla Paganese. Poi Di Gennaro del Portici, ex Bologna e Milan in serie A. Altobello dalla Cavese. A giorni annuncerà altri 6 grandi acquisti come svelato dal ds Langella. Ferrari dalla Casertana in arrivo. Poi Allegretti dal Pineto e Maimone del Lamezia. Uno squadrone, per farla breve. Grandi nomi e grandi giocatori per colpire subito al cuore il problema. «Non ho tempo da perdere - continua Romano senza veli - subito la serie C. Investirò ogni cosa c’è da investire. Poi una volta in Lega Pro, due anni e voglio portare San Marzano in B. Avete capito bene. Voglio la serie B. Non scherzo. I miei fatturati me lo impongono. Ho assunto un impegno con i miei concittadini. Ho 3 figli tutti in Azienda e dunque mi posso dedicare al calcio. Mi hanno chiamato tutte le grandi squadre della C del salernitano. Ma amo la mia terra e mio padre mi ha dato questo input. Devo fare la storia di questo paese che mi ha dato tanto».

PROGETTO. Ovviamente il sogno comporterà problemi e sacrifici. Fino a dicembre nuente stadio. È stato requisito e ammodernato il piccolo campo di Striano per gli allenamenti settimanali. Era stato prenotato Sarno per giocare sino a dicembre. Nulla da fare. Sarno si è sfilato. Ora si pensa alla Palmese perché Palma Campania ha il migliore sintetico del Sud Italia e uno stadio senza barriere. «Abbiamo buoni rapporti con Palma Campania - spiegano in segreteria - aspettiamo di incontrare la Palmese». In attesa il 24 luglio primo allenamento a Striano. Il 27 ritiro a San Gregorio Magno per 3 settimane fino all’esordio il 20 agosto in Coppa Italia. «Con me e con noi quel giorno ci sarà pure mio padre che mi guida dal cielo - chiude patron Romano - lui sarebbe contento. Io questo sogno lo devo realizzare. La Regina deve diventarlo anche nel calcio».
(Luigi Alfano)


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