"Pierino Prati - Ero Pierino la peste": esce il libro sull'ex bomber di Milan e Roma

L'unico italiano capace di segnare una tripletta al Bernabeu e di farlo in una finale di Champions raccontato nella biografia scritta dal figlio Cristiano e da Remo Gandolfi. Con la postfazione di Gigi Riva
"Pierino Prati - Ero Pierino la peste": esce il libro sull'ex bomber di Milan e Roma
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Con il Milan ha vinto tutto, con la Roma si è rilanciato, in Nazionale si è laureato campione d'Europa nel 1968: Pierino Prati è stato l'unico italiano capace di segnare una tripletta al Bernabeu e di farlo in una finale di Champions. Da domani 7 dicembre esce in edicola il libro "Pierino Prati - Ero Pierino la peste", biografia che ripercorre la carriera del grande attaccante nato a Cinisello Balsamo. Scritto a quattro mani da Remo Gandolfi e da Cristiano Prati, figlio di Pierino, si fregia della prefazione di Walter Sabatini e della postfazione di Gigi Riva. Edizioni Urbone Publishing. "È per me un grande piacere parlare di Pierino e sono felice di avere l'occasione per farlo - si legge nella postfazione di Riva Ci hanno considerati per anni 'rivali' ma in realtà tra noi due non solo c'è sempre stata la massima lealtà e correttezza... Ma Pierino ed io eravamo veramente amici. Ho sempre avuto per lui una grande ammirazione. Pur sapendo che in Nazionale non aveva molto spazio arrivava in ritiro sempre sorridente, allegro e di grande compagnia. Mai una polemica, mai una battuta fuori luogo. Neppure con il sottoscritto che in fondo era il motivo per cui lui non giocava spesso. Non mi ha mai fatto pesare questa cosa. Anzi. Sapere che dietro avevo uno come lui era per me uno sprone a fare bene perché sapevo quanto era forte e quanto avrebbe meritato quanto il sottoscritto di giocare. Eppure nonostante questo non ho mai sentito alcun tipo di pressione, invidia o acredine. Giocavo tranquillo perché sapevo che Pierino lo era altrettanto, in attesa della sua occasione da persona seria e corretta quale era. Che bomber è stato! Ha avuto dei momenti eccezionali e in quel periodo di grandi attaccanti ce n'erano davvero tanti... Come forse non è mai più capitato nella storia del nostro calcio. Io lo avrei preferito in campo con me invece che averlo come alternativa ma Valcareggi lo ha sempre considerato come il mio sostituito. Purtroppo abbiamo giocato poche partite insieme... Troppo poche. Pierino... Lo ricordo sempre con grande affetto. Corretto, onesto, leale... Una brava e bella persona. E un amico vero".


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