Il Roma City di Doino paladino delle donne

Il club romano denuncia le violenze verbali sugli spalti dell'Athletic Center di Riano a margine della gara con la Sambenedettese: «Indegne di uomini e di dirigenti che solo l'altra settimana si tingevano il volto di rosso per manifestare contro i femminicidi e ora si rivolgono volgarmente alle donne presenti alla gara colpevoli unicamente di fare il tifo per i propri figli, fidanzati o mariti. Dovrebbero vergognarsi»
Il Roma City di Doino paladino delle donne© BARTOLETTI
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Incrocio avvincente e in equilibrio in campo per oltre novanta minuti, la gara Roma City-Sambenedettese è scaduta  immediatamente sugli spalti al fischio finale. Tutta colpa dei soliti noti che non sanno né vincere né perdere, ma nemmeno pareggiare a quanto pare. E fanno emergere tutto quello che in realtà sono. E' accaduto che, immaginando di dover difendere il primato del girone F di Serie D a tutti i costi, alcuni sedicenti tifosi e dirigenti marchigiani hanno preso di mira alcune donne che avevano avuto l'unico torto di sostenere mariti, figli e fidanzati in campo tra le fila del club capitolino del presidente Tonino Doino, capace, appunto, di battersi alla pari con l'ex capolista rossoblù. Momenti di tensione accompagnati da irripetibili frasi volgari ed offensive che non hanno nulla a che vedere con il rispetto umano e col più semplice valore sportivo. E che denunciano quanta ipocrisia e maleducazione si nasconda dietro a tante manifestazioni di contrasto alla violenza sulle donne. Come ha puntualmente sottolineato la società del Roma City con un comunicato sui propri canali social che riportiamo. “A margine dell’ultima partita del Roma City abbiamo dovuto registrare incresciosi episodi di maleducazione e di insopportabile violenza verbale - si legge nella nota stampa del club -. L’accaduto è particolarmente grave in quanto denota l’ipocrisia, la maleducazione e la falsità di certi sedicenti uomini e incoerenti dirigenti sportivi. Una settimana fa, infatti, si tingevano di rosso il viso contro i femminicidi, manifestando per contrastare questi orribili delitti di genere che insanguinano le cronache del nostro Paese come di nessun altro ormai quotidianamente. Peccato, però, che alla prima occasione, dopo una partita di calcio, appena pochi giorni dopo, gli stessi personaggi non hanno esitato un attimo a insultare, con frasi irripetibili e volgari, le donne presenti al Riano Athletic Center soltanto perché erano allo stadio a tifare per i loro fidanzati, per i loro figli e per i loro mariti. Comportamenti che noi vogliamo stigmatizzare e denunciare perché non degni di uomini veri. Ma diamo anche un consiglio accorato a costoro: tornando nelle loro case, dovrebbero riferire alle loro mogli, alle loro madri e alle loro figlie dei propri irresponsabili atteggiamenti. Vergognandosi di tanta maleducazione e di tanta ipocrisia che nulla hanno a che vedere con i valori autentici dello sport e della vita umana”.


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