Pagina 3 | Sapete chi è il giocatore della Serie A che fa più gol da fuori? La risposta è sorprendente

C'è un calciatore che in questa prima parte di stagione ha fatto la differenza, nonostante le reti da fuori area siano sempre più rare

L'uomo della strada spesso rimpiange i tempi andati e il caro vecchio calcio: «Ormai si gioca a passaggetti - sostiene - e vogliono tutti entrare in porta con il pallone». Ma sarà davvero così? Il tiki-taka spagnoleggiante ci ha condizionato al punto da farci dimenticare quel senso di liberazione che poteva dare solo un tiro dalla distanza? Nella partita “a dati” che spesso si gioca su statistiche e algoritmi, emerge una verità storica, che poi è la stessa del sentire comune: ha ragione chi pretende la bordata da fuori, la sassata, l’eurogol o qualsiasi altra soluzione balistica che non preveda lo scambio stretto dentro i sedici metri e il tiro a due passi dal portiere. Da fuori area, infatti, si segna sempre di meno.


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Gudmundsson domina la classifica

Opta conferma le sensazioni dei nostalgici: dieci anni fa, dopo 19 partite di campionato, le reti da fuori erano 90. Poi sono scese, progressivamente, fino ai 58 gol di questa stagione. Anzi, 56 a voler essere precisi, perché la statistica non fa distinzione di maglia e include pure i due goffi autogol di Gatti e Soulé... entrambi da fuori area. Siamo al minimo storico. Le 20 squadre di Serie A hanno esultato 475 volte al giro di boa e solo nel 12% dei casi la conclusione che ha portato al gol è stata scoccata oltre il confine dell’area di rigore. Rigirando il dato, significa che quasi 9 gol su 10 arrivano a ridosso del portiere. Una possibile spiegazione risiede probabilmente nel “giochismo” che oggi va per la maggiore. Le squadre tentano la via del possesso e il tiro dal limite diventa l’estrema ratio quando proprio non ci sono più soluzioni alternative. Le difese, poi, mediamente tengono un baricentro molto più alto rispetto a dieci anni fa: e quando il centrocampo lavora bene, il filtro è doppio e diventa complicato persino provarci da lontano. E i portieri? Decisamente più bravi di un tempo. Lo ha ammesso anche Buffon, oggi capo delegazione della Nazionale: «Bisognerebbe allargare le porte, le misure risalgono al 1875 e oggi i portieri sono alti due metri» la sua proposta/provocazione. Infine, va considerata la dimensione del coraggio abbinata alla qualità: in Serie A abbiamo calciatori abbastanza spavaldi da provarci, rischiando magari di beccarsi valanghe di fischi se il pallone poi finisce in curva? C’è chi sostiene che con il passare degli anni siano diminuiti gli specialisti (Baggio, Pirlo, Del Piero, Totti, Ibrahimovic, Marchisio, Pjanic per citare alcuni nomi), e lo dimostra il fatto che in cima alla classifica dei marcatori spicca l’islandese del Genoa, Gudmundsson (3 gol), l’ultimo arrivato in termini di talenti cristallini nel parco giochi della Serie A. E gli altri? In graduatoria lo seguono Colpani (Monza), gli interisti Lautaro e Dimarco, Candreva della Salernitana, l’altro genoano Malinovskyi e poi Berardi del Sassuolo e Oudin del Lecce, tutti a quota due reti nel girone d’andata.


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Il dato sui calci di punizione

Meno tiri da fuori, meno gol e, altra questione evidente, meno gol su calcio di punizione. Da agosto a gennaio hanno segnato scavalcato la barriera solo cinque calciatori. Nell’ordine: Raspadori del Napoli contro il Milan il 29 ottobre, Brescianini del Frosinone ancora contro i rossoneri il 2 dicembre, Lykogiannis del Bologna contro il Lecce il giorno dopo (3 dicembre) e Pellegrini della Lazio contro l’Udinese il 7 gennaio. Solamente 5 gol in 190 partite, anche qui mai numero fu così basso: c’erano stati 9 gol su punizione a questo punto del campionato nel 2022-23, 10 nel ‘21-22, 9 nel ‘20-21, 12 nel ‘19-20, 7 nel ‘18-19 e, negli anni precedenti, i battitori liberi erano andati sempre in doppia cifra con i picchi del 2015-16 (24) e del 2013-14 (23). Sì, forse vogliono tutti entrare in porta col pallone. Anche se lui, oggi fatto di un cuoio e di una plastica che lo rendono capace di traiettorie imprevedibili, ce la farebbe benissimo da solo.


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Il dato sui calci di punizione

Meno tiri da fuori, meno gol e, altra questione evidente, meno gol su calcio di punizione. Da agosto a gennaio hanno segnato scavalcato la barriera solo cinque calciatori. Nell’ordine: Raspadori del Napoli contro il Milan il 29 ottobre, Brescianini del Frosinone ancora contro i rossoneri il 2 dicembre, Lykogiannis del Bologna contro il Lecce il giorno dopo (3 dicembre) e Pellegrini della Lazio contro l’Udinese il 7 gennaio. Solamente 5 gol in 190 partite, anche qui mai numero fu così basso: c’erano stati 9 gol su punizione a questo punto del campionato nel 2022-23, 10 nel ‘21-22, 9 nel ‘20-21, 12 nel ‘19-20, 7 nel ‘18-19 e, negli anni precedenti, i battitori liberi erano andati sempre in doppia cifra con i picchi del 2015-16 (24) e del 2013-14 (23). Sì, forse vogliono tutti entrare in porta col pallone. Anche se lui, oggi fatto di un cuoio e di una plastica che lo rendono capace di traiettorie imprevedibili, ce la farebbe benissimo da solo.


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