Gravina: "Mai sentito parlare dell’Agenzia prima di venerdì"

Il presidente della Figc: "Mi rammarica dover smentire una fonte non meglio identificata, io ci metto la faccia"
Gravina: "Mai sentito parlare dell’Agenzia prima di venerdì"© ANSA
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ROMA - La mossa del governo di creare un'Agenzia del calcio per sostituire la Covisoc nel controllo dei bilanci e delle spese dei club professionistici si sta per realizzare. "La bozza con l'articolo di legge che prevede la creazione dell'Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria delle società sportive professionistiche non verrà riscritta. Ci saranno solo modifiche fisiologiche ma la sostanza non cambierà". Lo spiegano all'ANSA fonti del ministero per lo Sport, che sottolineano, anche alla luce delle polemiche di ambienti del calcio delle ultime ore, che "il presidente della Figc, Gravina, era al corrente da tempo del lavoro svolto sull'ideazione di tale Agenzia". Nel dettaglio: "Dunque l'impianto di fondo - spiegano al ministero - resterà quello ma con alcuni accorgimenti se dal dibattito pubblico o istituzionale dovessero emergere idee valide". Dunque rimane il concetto di "agenzia indipendente che andrebbe a sostituire la Covisoc in sede di controllo bilanci e costi dei club, ma la decisione finale su ammissione o no dei club ai campionati spetterebbe sempre al consiglio federale". Dal ministero aggiungono che "il decreto correttivo introdotto nell'estate del 2023 prevede con legge statale che i controlli economico-finanziari debbano essere tempestivi ed efficaci e che solo i provvedimenti finali spettino alle federazioni". 

Agenzia del calcio, la replica di Gravina 

"Non ho mai sentito parlare del progetto di istituire un'Agenzia di controllo sui bilanci delle società professionistiche prima di venerdì scorso. Mesi fa il ministro Abodi mi ha solo accennato di una sua idea di rivedere i criteri di nomina dei componenti della Covisoc, chi dice altre cose afferma il falso". Gabriele Gravina replica così in una dichiarazione all'ANSA alle fonti del minisero delllo Sport. "Mi rammarica - aggiunge il presidente della Figc - dover smentire una fonte non meglio identificata, io ci metto la faccia, nome e cognome, per rispetto della trasparenza e di tutti gli interlocutori dello sport e del calcio italiano”.


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