
ROMA - È stato liberato, Radja Nainggolan. L’ex centrocampista di Cagliari, Roma e Inter, oltre che della nazionale belga, è incriminato in patria per appartenenza a un’organizzazione criminale nell’ambito di un’indagine sul traffico internazionale di droga. Nonostante ciò, è stato rilasciato con la condizionale dopo essere stato ascoltato da un giudice istruttore ieri pomeriggio (non può lasciare il paese). Secondo i suoi avvocati, Mounir e Omar Souidi, Nainggolan non è stato interrogato in merito al traffico di stupefacenti, ma soltanto riguardo a somme di denaro che avrebbe consegnato a persone di sua conoscenza. Hanno inoltre precisato che il giocatore non è stato accusato di riciclaggio di denaro.
L’indagine di Bruxelles
L’arresto di Nainggolan, avvenuto lunedì insieme ad altri 17 sospetti, rientra in un’indagine condotta dalla procura di Bruxelles. L’inchiesta riguarda un traffico internazionale di cocaina importata dal Sud America in Europa attraverso il porto di Anversa e successivamente distribuita in Belgio. Finora, 14 persone sono state formalmente incriminate. Quattro di loro sono state accusate per iscritto senza essersi presentate davanti a un magistrato, mentre altre dieci sono comparse davanti al giudice istruttore. Tra queste, una persona è stata rilasciata sotto condizioni, otto sono state arrestate e una è stata posta sotto sorveglianza elettronica.
Nainggolan, parola alla difesa
Gli avvocati di Nainggolan hanno dichiarato che le somme di denaro in questione non hanno alcun collegamento con il traffico di droga. «Si tratta di importi che il nostro cliente ha dato a persone che voleva aiutare finanziariamente, perché è una persona generosa”, ha spiegato Souidi. «Ora bisogna stabilire se queste persone abbiano utilizzato quel denaro in modo illegale. Non si tratta comunque di cifre rilevanti, specialmente se confrontate con i guadagni accumulati da Nainggolan durante la sua carriera». L’avvocato ha aggiunto che il suo cliente potrebbe essere stato ingenuo, ma non ha mai avuto intenzione di sostenere individui legati ad ambienti criminali. La notte in cella tra lunedì e martedì ha avuto un forte impatto su Nainggolan. «Non è stata un’esperienza piacevole. Tuttavia, non ha nulla da rimproverarsi, non ha commesso alcun reato e può camminare a testa alta», ha concluso Souidi. L’ex nazionale belga potrà quindi riprendere gli allenamenti con il Lokeren-Temse, club di seconda divisione belga con cui ha esordito da poco segnando un gol direttamente da calcio d’angolo. Una prestazione che aveva riacceso l’entusiasmo dei tifosi prima che il clamore mediatico di questa vicenda lo travolgesse. «È un episodio che ha attirato molta attenzione, ma non ha alcun legame con il Lokeren-Temse», ha dichiarato il presidente del club, Hans Van Duysen. «Radja ha alle spalle una carriera straordinaria e, per quanto ci riguarda, il suo rapporto con noi è iniziato solo una settimana fa. Affrontiamo questa situazione con serenità, senza commentare dettagli che non conosciamo». Oltre al ritorno in campo, Nainggolan ha recentemente ampliato i suoi interessi entrando a far parte della BKFC (Bare Knuckle Fighting Championship), la lega di pugilato a mani nude promossa da Conor McGregor, icona della UFC e coproprietario dell’organizzazione. Il “ninja”, presente lo scorso ottobre a uno degli eventi a Marbella, è ora coinvolto nella sponsorizzazione di un appuntamento che si terrà ad aprile a Firenze.