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L'ex fenomeno juventino ha ottenuto la licenza Uefa Pro. Proprio come molti campioni del mondo di Berlino

&quot;E ora chiamatemi mister&quot;. Alex Del Piero&nbsp; &egrave; diventato ufficialmente allenatore. Lo ha annunciato lui stesso, sui social, con una serie di foto. L&#39;ex leggenda della Juventus ha superato il corso di Coverciano, e dopo la tesi dal titolo &lsquo;Uno per tutti (tutti per uno)&lsquo; ha ufficialmente raggiunto questo traguardo. Il titolo della tesi, e ovviamente anche il suo contenuto, spiegano l&#39;idea di calcio di Del Piero. Per l&#39;ex numero dieci si tratta di un t

La leggenda juventina ha annunciato sui suoi profili social il conseguimento del patentino Uefa Pro. I commenti sono stati invasi dai supporters bianconeri

&quot;Da oggi potete anche chiamarmi &ldquo;Mister&rdquo;&hellip;&quot;: cos&igrave; Alessandro Del Piero ha annnciato il conseguimento del patentino da allenatore Uefa Pro. La leggenda della Juventus ha terminato il corso di Coverciano concludendo con la tesi mostrata sui social: &quot;Uno per tutti (Tutti per uno), l&#39;allenatore ieri e oggi, perch&eacute; non &egrave; lo stesso&quot;, questo il titolo. Il suo post su Instagram &egrave; stato invaso dai commenti dei tifosi della Juventus che hanno risposto con un&#39;unica voce: &quot;Ti aspettiamo in panchina&quot;. D&#39;altronde, per i tifosi bianconeri, in un modo o nell&#39;altro Del Piero nella Juve deve esserci, per forza.

<h2>Del Piero &egrave; ufficialmente un allenatore: &quot;Riconoscente a tutti coloro con cui ho collaborato&quot;</h2>

Sul suo profilo Instagram ha pubblicato le foto della discussione della sua tesi e poi dei festeggiamenti con la famiglia. Questo il messaggio scritto sui social: &quot;Grazie alla FIGC e a tutti i docenti che mi hanno accompagnato in questo Corso, sono riconoscente a tutte le persone che hanno collaborato e condiviso con me questo importante percorso formativo. E un grazie speciale ai miei figli e a mia moglie per il supporto che mi hanno dato in questi anni di studio e per la bellissima sorpresa che mi hanno fatto oggi a Firenze, presentandosi alla discussione della mia tesi, che racchiude una parte importante delle mie esperienze professionali e umane, e la mia visione del calcio e del ruolo dell&rsquo;allenatore. Grazie!&quot;.

Del Piero diventa allenatore. Tifosi della Juve scatenati: "Ti vogliamo in panchina"

Un bomber e un difensore le priorità del mercato, ma la Signora ha già impegnato 65 milioni di euro per le rate e per i riscatti dei calciatori già in rosa

La rivoluzione non ha odori. Spesso non la si sente neppure arrivare, eppur si muove sottotraccia. Quando si presenta, poi, ha sempre un sapore agrodolce, perch&eacute; il cambiamento, pure quando &egrave; accompagnato dall&rsquo;entusiasmo, non abbandona mai il retrogusto del fallimento. Sospesi tra la voglia di dare una sterzata immediata e il timore di abbandonare per la troppa fretta un progetto ancora in fasce, alla Juve si interrogano da settimane su quanto e come stravolgere la squadra, se rinnegare alcune scelte fatte sui dirigenti, ma anche a quale allenatore affidarsi - Conte non ha mai smesso di andare di moda alla Continassa - e con quali risorse sar&agrave; possibile fare &laquo;quei due-tre innesti per un ulteriore salto&raquo;, come ha spiegato Giuntoli due sere fa. Del futuro non v&rsquo;&egrave; ancora certezza. E non potrebbe essere altrimenti, dopo i 250 milioni spesi sul mercato per un progetto che a marzo ha subito una brusca frenata con l&rsquo;esonero dell&rsquo;allenatore. Tudor, intanto, ha aggiustato quello che doveva: ha preso la squadra al 5&deg; posto e, se dovesse battere il Venezia, chiuderebbe 4&deg; con una media di 2 punti a partita. Salvare la stagione, per&ograve;, non gli garantisce automaticamente la permanenza: pagando una penale, la societ&agrave; pu&ograve; comunque allontanarlo a fine luglio, concluso il Mondiale per Club. Ancora scottata dal triennale a Thiago, la propriet&agrave; &egrave; voluta restare padrona del proprio destino.&nbsp;

<h2>Rivoluzione Juve: mercato, allenatore e dirigenza</h2>

Molteplici scenari si spalancano sia sul mercato in entrata, dove la priorit&agrave; sar&agrave; rinforzare la difesa con un centrale esperto ma under 30 e acquistare un attaccante visto che Vlahovic senza rinnovo resta in uscita - <a href="https://www.corrieredellosport.it/news/calcio/serie-a/juve/2025/05/19-140794831/calciomercato_juve_tutto_su_osimhen_pronta_la_maxi_offerta">da qui l&rsquo;offerta per Osimhen</a> e l&rsquo;interesse su David - sia in quello in uscita, con le posizioni di Kolo Muani, Concei&ccedil;ao e Veiga (tre prestiti secchi), ma anche di Milik e Douglas Luiz, in bilico. Di certo c&rsquo;&egrave; che la Juve, nelle prossime settimane, dovr&agrave; mettere mano al portafogli per pagare le rate dei calciatori acquistati nelle ultime due sessioni di mercato. La formula del &ldquo;compro ora e pago dilazionato&rdquo;, ormai utilizzata da tutte le societ&agrave; di A, presenta un conto salato: in estate il club dovr&agrave; spendere circa 13 milioni a testa per Koop e Douglas Luiz, altri 7 per Thuram, 4,2 per Cabal, 9,3 per Nico, 4,8 per Di Gregorio, 5,7 per Kelly e 3,4 per Costa. Se poi, come sembra, venisse riscattato anche Kalulu, la cifra complessiva ammonterebbe a 65,2 milioni. Questi soldi, pure nell&rsquo;eventualit&agrave; tragica di un flop a Venezia, sarebbero gi&agrave; impegnati. Anche per questa ragione Elkann aveva garantito un aumento di capitale fino a un massimo di 110 milioni dopo l&rsquo;addio di Motta. Il 4&deg; posto alleggerirebbe, e non di poco, l&rsquo;impegno della propriet&agrave;, ma in qualsiasi caso Exor dovrebbe continuare a sostenere il club per mantenere alta la competitivit&agrave;. La casa madre non far&agrave; mancare il proprio supporto (tra il 2019 e il 2023 ha approvato tre ricapitalizzazioni per 900 milioni), per&ograve; la promessa di autosufficienza immediata pare al momento disattesa. Cos&igrave; nessuno pu&ograve; sentirsi davvero al sicuro. Nelle ultime settimane si &egrave; parlato di un addio di Calvo, l&rsquo;uomo dei ricavi e dei rapporti istituzionali, oltre che dei ritorni suggestivi di grandi ex come Bonucci e Barzagli. Chiellini, invece, &egrave; gi&agrave; un patrimonio bianconero e si caler&agrave; sempre di pi&ugrave; nelle vesti di manager plenipotenziario: diventer&agrave; il riferimento assoluto per la politica sportiva, ma dovrebbe anche avvicinarsi progressivamente alla squadra e alle questioni di campo.&nbsp;

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Juve, possibile rivoluzione: dall’allenatore, alla dirigenza al mercato. I possibili scenari

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