© LaPresse Operazione Nostalgia, gli ex campioni a Vicenza
Il raduno: da Zamorano a Totti con Pablito nel cuore
Sfilano i campioni e per una volta anche afa e caldo sembrano non farsi sentire. Basta fissare un attimo Ivan Zamorano, con la sua espressione stralunata ("Chivu per l'Inter è una scommessa che procede bene", ci dice) farsi largo tra i tifosi. Selfie e richieste di autografi su una maglietta riempiono il tragitto: tutti ricordano ancora il suo numero speciale, 1+8 visto che all'epoca a Ronaldo spettava di diritto il 9 nerazzurro. Perché sì, il clima è quello che da sempre colora i raduni di chi ha fatto la storia del calcio, sotto lo slogan di “Operazione Nostalgia” che a Vicenza racchiude il meglio di quanto è passato a cavallo del nuovo millennio dalla serie A. Siamo nella provincia in cui è venuto alla luce Roberto Baggio: le maglie col suo nome non si contano più e sono rigorosamente colorate di azzurro. Batte il cuore degli appassionati anche all'interno della fan zone, presso lo stand di planetwin.news dove fanno tappa i calciatori. La musica in sottofondo rispetta il clima da anni '90, Rivaldo riprende contatto con un contesto che è stato suo per due anni con il Milan e Francesco Totti è sempre il plusvalore in serate così. Quindi un bomber che ruba l'occhio, come Totò Di Natale. E molti altri a rispondere all'appello.
PABLITO. La Vicenza del calcio profuma di storia per definizione, la location di inizio estate impreziosisce i contenuti. Nel segno di Paolo Rossi: c'è lui che vigila idealmente sui campioni del recente passato. Un modo per rendere del tutto trasversale l'Operazione Nostalgia che non è solo un modo di dire. L'ultima volta, a Parma, era stato il giorno in cui la Nazionale ha scelto di cambiare (l'allenatore) per vedere l'effetto che fa. Qui siamo a Vicenza, un altro ritrovo che convoglia il miglior materiale possibile di una serie A dorata e Pablito simboleggia anche la Nazionale con tanto di statua dedicata a lui. In bella mostra c'è una scultura in bronzo inaugurata nel 2023, mentre un anno fa ha preso forma un murale presso la Torre Everest. Un'Italia vincente ha pure il nome di Marco Amelia, che faceva parte della spedizione tedesca nel 2006 come portiere di riserva e a Vicenza ha un sorriso per tutti. Andando indietro, Francesco Toldo si è trovato da eroe quasi per caso a portarci in finale durante Euro 2000. "La Nazionale ha bisogno di giovani, in serie A ci sono troppi stranieri", la sua raccomandazione per non rischiare di perdere il terzo Mondiale di seguito.
© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di CalcioPABLITO. La Vicenza del calcio profuma di storia per definizione, la location di inizio estate impreziosisce i contenuti. Nel segno di Paolo Rossi: c'è lui che vigila idealmente sui campioni del recente passato. Un modo per rendere del tutto trasversale l'Operazione Nostalgia che non è solo un modo di dire. L'ultima volta, a Parma, era stato il giorno in cui la Nazionale ha scelto di cambiare (l'allenatore) per vedere l'effetto che fa. Qui siamo a Vicenza, un altro ritrovo che convoglia il miglior materiale possibile di una serie A dorata e Pablito simboleggia anche la Nazionale con tanto di statua dedicata a lui. In bella mostra c'è una scultura in bronzo inaugurata nel 2023, mentre un anno fa ha preso forma un murale presso la Torre Everest. Un'Italia vincente ha pure il nome di Marco Amelia, che faceva parte della spedizione tedesca nel 2006 come portiere di riserva e a Vicenza ha un sorriso per tutti. Andando indietro, Francesco Toldo si è trovato da eroe quasi per caso a portarci in finale durante Euro 2000. "La Nazionale ha bisogno di giovani, in serie A ci sono troppi stranieri", la sua raccomandazione per non rischiare di perdere il terzo Mondiale di seguito.
